Corriere della Sera - Io Donna

OBBLIGO DI LAICITà

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bisognereb­be essere sempre, e tutti, laici. E cioè indipenden­ti da qualsiasi corporazio­ne, autonomi da qualsiasi casta della quale anche incidental­mente si faccia parte. Lasciamo perdere la laicità rispetto al discorso religioso. Si può e si deve essere laici anche in campo sportivo (ammettere che il goal segnato dalla propria squadra era irregolare), o in campo politico (essere di un partito ma apprezzare decisioni degli avversari degli altri partiti). Sei italiano, è vero, ma ragioni con la tua testa, sei un patriota anche se non difendi sempre e comunque i colori della tua bandiera. Ecco perché mi è dispiaciut­o ascoltare il presidente della Repubblica italiana che “conferma il suo pieno appoggio” ai due fucilieri accusati di avere ucciso due pescatori indiani. Anche un presidente della Repubblica può essere laico. Non lo mette in discussion­e più nessuno che Massimilia­no Latorre e Salvatore Girone hanno ucciso i due pescatori. Si tratta solo di stabilire se per questo fatto sono innocenti o colpevoli. Ci sono decine, centinaia di persone impegnate nel tentativo di arrivare ad una soluzione giudiziari­a, politica, diplomatic­a del caso. Una cosa è certa. Non sappiamo se i due sono innocenti o colpevoli ma di sicuro non sono degli eroi. E allora perché ci si mette anche il presidente a fare confusione? Preferirei sentirlo dare il suo pieno appoggio agli esodati, ai disoccupat­i, ai parenti delle vittime degli incidenti sul lavoro, ai barboni, ai licenziati, ai massacrati da Equitalia. Populismo? Anche fosse?

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