Corriere della Sera - Io Donna

ESSERE GENITORI

- Elena Meli societaita­lianadiend­ocrinologi­a.it). E.M. burnout. A.S.

Un figlio, senza perdere (troppo) tempo

Un figlio desiderato che non arriva: succede circa a una donna su dieci. Oggi si sa che nel 20-30 per cento dei casi dipende dal partner, nel 20-40 da entrambi. Spesso, come sottolinea il Manifesto per la fertilità presentato a Roma, la coppia è troppo attempata per procreare senza intoppi. «Il potenziale riprodutti­vo femminile è massimo fra 20 e 30 anni, poi inizia un declino che, dopo i 35, è sempre più rapido» spiega Andrea Lenzi, presidente della Società di endocrinol­ogia ( «Anche l’uomo deve sapere come preservare la propria fecondità e riconoscer­e e curare le malattie che la minacciano, spesso fin da giovanissi­mi: farlo è necessario anche per contrastar­e il calo demografic­o». Il numero di figli per donna in Italia è 1,39, sotto la soglia di 2,1 che consente il ricambio generazion­ale. Per invertire la rotta, occorre informarsi e agire per tempo. La procreazio­ne assistita - anche sulla sua riuscita incide l’età - può aiutare molte. «Per esempio, le donne con tumore» dice Eleonora Porcu del Policlinic­o Sant’Orsola di Bologna. «Fra i suoi meriti, c’è la possibilit­à di prelevare e conservare gli ovuli per non dover rinunciare alla maternità, una volta guarite». Durante le feste, meglio gli abbracci dei brindisi. Lo sostengono Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada, autori di libri sull’alcol e i suoi effetti. Il loro progetto, attivo da qualche anno, porterà gli abbracci in piazza a Mantova, il 31 dicembre. «A Capodanno, quando beve anche chi non è abituato, si tocca il picco di incidenti stradali da ebbrezza» dice Baraldi. «La nostra è un’alternativ­a sicura e coinvolgen­te».

Social and Community Theatre Centre dell’Università di Torino che ha coinvolto quasi cento fra studenti e profession­isti della Sanità. Le tecniche del teatro sociale di comunità hanno ridotto fino al 30 per cento gli effetti della sindrome di I maggiori benefici si sono rilevati sul fronte dell’esauriment­o emotivo. Ma si è registrata anche una migliore percezione di sé e una rafforzata coesione familiare. Ridurre lo stress profession­ale di medici e infermieri ha ricadute positive nella relazione con il paziente.

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L’arte e la creatività combattono lo stress lavorativo anche nelle corsie ospedalier­e. Lo rivelano i risultati di un progetto del
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