Corriere della Sera - Io Donna

DE CHIRICO A FERRARA 1915-1918

- Ferrara, Palazzo dei Diamanti, fino al 28 febbraio 2016, palazzodia­manti.it I progetti della ragazza.

ferrara, la cittö squadrata la cui bellezza silenziosa inquieta. È lì che - è il giugno del 1915 - nasce la Metafisica. Non un movimento, né una tendenza, ma un “luogo” all’interno del quale, per un breve periodo, si ritrovano personalit­à solitarie: Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà e Filippo de Pisis. Ben presto a questo piccolo nucleo si aggiungera­nno Giorgio Morandi e Mario Sironi. Siamo dinanzi a uno fra i più appassiona­nti passaggi della storia delle avanguardi­e europee, che inciderà fortemente sulle strategie di protagonis­ti dell’arte del XX secolo come Man Ray, George Grosz, René Magritte, Max Ernst e Salvador Dalí. Ad accomunare queste voci lontane - come emerge dalla grande mostra ospitata a Palazzo dei Diamanti - è il bisogno di saldare dialogo con il reale e slancio visionario. I metafisici affermano la necessità di riprendere un’idea “classica” di modernità, intesa come dialogo inquieto tra l’effimero e l’eterno. Metafisica, ci dicono, significa guardare il mondo in maniera differente. Uscire della cronaca, per scorgere il mistero di quel che è di fronte ai nostri occhi. Svelare l’enigmatici­tà del vero e la spettralit­à dell’ovvio. Concepire il surreale come una declinazio­ne differita del visibile. Far convivere il massimo della chiarezza con il massimo dell’oscurità. Rendere assurdo ciò che è quotidiano. Dislocare in scenari inattesi elementi ordinari (architettu­re, oggetti, figure, statue), caricandol­i di sensi ulteriori. Infine, sancire il trionfo della “tragedia della serenità”. Sopra,

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