Corriere della Sera - Io Donna
DIVENTARE CAMPIONESSE
dieci anni fa mira rai era una giovanissima guerrigliera che combatteva con il movimento maoista ed era ricercata dal governo nepalese. Oggi che ha ventisei anni è una campionessa internazionale di ultra-running, uno sport durissimo che consiste nel correre distanze fino a ottanta chilometri in alta montagna. La vita di Mira Rai, raccontata dalla BBC, ha dell’incredibile. Prima di tutto perché in Nepal il concetto di parità tra uomini e donne è talmente evanescente da collocare la Repubblica himalayana al posto 121 su 136 nell’autorevole Global Gender Gap Index. E poi perché, oltre a essere donna, Mira da ragazzina rischiava quotidianamente di essere uccisa dalle forze governative, e per questo le toccava correre, scappare verso i sentieri più alti e più impervi delle montagne. Un modo non proprio banale per diventare atleta, soprattutto se si considera che attorno al 2003 i militari nepalesi venivano aiutati da specialisti americani, indiani e britannici. Che non presero mai la ricercatissima Mira Rai. Poi la guerra finì, ci fu una amnistia, e Mira continuò a correre per piacere personale. Vincendo sempre. Fu notata e si iscrisse alla 50 km della valle di Katmandu. Senza potersi permettere le scarpe giuste, senza avere i soldi per rifocillarsi lungo il percorso. Vinse lo stesso e da allora si è ripetuta sulle Dolomiti, sul Monte Bianco e in tante altre gare. In ogni intervista che rilascia non dimentica mai di ringraziare quei soldati che volevano ucciderla: non avrei potuto - dice - avere allenatori migliori.