Corriere della Sera - Io Donna

VOCAZIONE ROMPISCATO­LE

- Maria Teresa Meli Voci dal Palazzo blog.iodonna.it/maria-teresa-meli

quella del rompiscato­le per lui è un’insopprimi­bile vocazione. Ed effettivam­ente in questo campo è un talento naturale. Il lui in questione è Roberto Giachetti. E in questa storia c’è anche una lei: Laura Boldrini. La presidente della Camera, al contrario del suo collega Piero Grasso al Senato, è diventata padrona assoluta del palazzo, dove ha piazzato tutta gente di sua fiducia. In quel di Montecitor­io solo una persona è in grado di contrastar­la (e di batterla): il suo vice, Giachetti il rompiscato­le, per l’appunto. L’esponente del Partito democratic­o, assai vicino a Matteo Renzi, è riuscito a impedire che Boldrini nominasse, senza indire un regolare concorso, il nuovo capo ufficio stampa della Camera, scegliendo non un giornalist­a, come di prassi, ma un funzionari­o di Montecitor­io. Perché la presidente puntasse a fare questo blitz è chiaro: se in quel posto c’è un dipendente dell’amministra­zione la sua autonomia è limitata e perciò lo si può controllar­e meglio. L’impresa sarebbe riuscita, e sarebbe passata sotto silenzio, se non ci fosse stato il vice presidente che ha fatto fuoco e fiamme, puntando i riflettori su questa vicenda. Giachetti ha suscitato un tale pandemonio che alla fine Boldrini è stata costretta a piegarsi, onde evitare di fare la figura della zarina di Montecitor­io (come già la chiama qualche deputato malevolo). Obtorto collo, la presidente ha dovuto rinunciare al suo blitz e ripiegare sui normali criteri di nomina del capo ufficio stampa della Camera dei deputati.

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