Corriere della Sera - Io Donna

CHI GUADAGNA SULLE BOMBE?

- Claudio Sabelli Fioretti Senza vergogna blog.iodonna.it/claudio-sabelli-fioretti

fa un po’ impression­e vedere bene allineate sulla pista di un aeroporto italiano centinaia di bombe pronte per essere caricate su un aereo. Bombe italiane. Bombe che saranno sganciate su case e su obbiettivi sensibili di nazioni in guerra. La ministra Pinotti, raggiunta da domande imbarazzan­ti, risponde che è tutto regolare, che la legge è rispettata, che le bombe sono in transito, che non sono bombe italiane. Mezze verità. E mezze bugie. Le bombe sono fabbricate in Italia, dalla società Rwm Italia, con sede a Brescia e stabilimen­to in Sardegna, di proprietà della tedesca Rheinmetal­l. Cioè: bombe tedesche, fabbricate in Italia e vendute all’Arabia Saudita che le sgancia su città yemenite e ospedali yemeniti uccidendo civili (2300) tra i quali molti bambini (640). Ma non sarebbe vietato vendere armi a Paesi in guerra? Direte: ma chi compra le armi se non coloro che vogliono usarle contro i nemici? E avete ragione. Con le bombe non si dissodano i terreni. Per quello bastano gli aratri. E sapete quante bombe sono partite o stanno per partire dalla fabbrica Rwm Italia dirette all’Arabia Saudita che le mollerà sugli yemeniti, bambini, infermieri, medici, malati, comunque civili? Lo scrive Famiglia Cristiana, mica il manifesto. 3950 Mk 83 (costo 1500 euro l’una), 985 Paveway IV (costo 6 mila euro l’una), altre 1260 Paveway IV (più care: 12 mila euro l’una) e infine 209 costosissm­e Blu 109 (14 mila euro l’una). Totale 87 milioni di euro. Per uccidere. Tutto regolare e secondo la legge, ministro Pinotti.

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