Corriere della Sera - Io Donna
IL COP- 21 DI RACHEL
nessuno dubita che quello del COP21 a Parigi sia stato un grande successo diplomatico, molti dubitano che la sua concreta applicazione nel tempo risulti altrettanto trionfale, ma nel frattempo una donna quasi sconosciuta ha lanciato e ha già vinto la sua personale sfida contro l’inquinamento che minaccia il pianeta. Si chiama Rachel Notley, nel maggio scorso è stata eletta primo ministro dello stato canadese dell’Alberta e da allora, passo dopo passo, ha preparato la sua rivoluzione silenziosa. L’Alberta è lo stato più inquinante del Canada, carbone e petrolio “pesante” rivaleggiano da sempre in una gara verso il suicidio. Giovane, bionda, di centrosinistra dopo un lungo regno conservatore, Rachel ha detto basta. La crescita dei gas serra farà dietrofront già nel 2020. Il riscaldamento diventerà inferiore ai due grandi. Il 55 per cento della produzione di carbone sparirà entro il 2030 a beneficio dell’energia eolica, con la chiusura di dodici centrali su diciotto. Alla stessa data la produzione “verde” di energia coprirà il 30 per cento del fabbisogno, contro il nove di oggi. Le grandi società petrolifere hanno firmato impegni per ridurre la produzione di gas serra, anche se la loro resistenza è stata accanita. E non stupisce che Rachel abbia avuto al COP-21 una accoglienza speciale. Lei e quelli come lei, a ben vedere, sono la speranza del grande accordo di Parigi. Perché senza volontà politica locale e senza entusiasmo tra cinque anni, alla verifica, si rischia di ricominciare.