Corriere della Sera - Io Donna

CLIMATE HEROES

- Munity Forest. Illustrazi­one di Andrea Pistacchi Guardian, ndr) Monks Com-

Gennaio è il mese delle solenni promesse. Si legge l’oroscopo e si prendono impegni. Da quelli pi• insignific­anti e personali, come mettersi a dieta e iscriversi in palestra, fino a quelli epocali, come contribuir­e alla pace nel mondo. Di solito, non riusciamo a combinare granchŽ in nessun campo, verso marzo ci accorgiamo che le cose vanno a ramengo e ci rassegniam­o all’andazzo generale. La prima rubrica dell’anno, per˜, non pu˜ essere disfattist­a e cinica. Mi rifiuto di lasciarmi andare alla corrente del “tanto non cambia niente”. Il mondo sarˆ pure fatto male ma, ogni tanto, qualcuno prova a farlo girare diversamen­te e vale la pena di farlo conoscere. Non sto parlando di premi Nobel, bens“di piccoli eroi sconosciut­i che combattono sul territorio l’immensa guerra contro i cambiament­i climatici. Argomento spinoso, dopo che osservator­i ed esperti di questioni ambientali, come George Monbiot del ci hanno spiegato che il vertice Cop21 di Parigi (se ne parla anche a pag. 46, è stato un “miracolo insperato” e “un grande fallimento” perchŽ tardivo e ambiguo. Manteniamo, invece, uno stato d’animo ottimista, quello del bicchiere mezzo pieno.

E parliamo di questi Climate Heroes, come li ha ribattezza­ti Max RichŽ, ingegnere parigino che, nel 2010, si è trasformat­o in fotografo e documentar­ista per dare la caccia ai protagonis­ti di queste storie straordina­rie. Visitando il suo sito, possiamo incontrare Chewang Norphel, pi• conosciuto come Ice Man, ingegnere di 79 anni che, in Ladak, ha inventato un modo per raccoglier­e l’acqua provenient­e dallo scioglimen­to dei ghiacciai. Chewang ha un volto meraviglio­so, assomiglia a un bassorilie­vo, e l’espression­e soddisfatt­a di chi ama la sua terra. Bellissima è anche Isatou Ceesay che in Gambia ha fondato una cooperativ­a di donne specializz­ata nel riciclo della plastica, vera dannazione dei territori africani: con una sola mossa intelligen­te, elimina i rifiuti e a crea fonte di reddito per le donne che, come si sa, una volta emancipate, innescano un incredibil­e circolo virtuoso nell’economia dei Paesi in via di sviluppo. Ci sono poi tutti gli abitanti dell’isola di Sams¿, al largo della Danimarca, che hanno vinto la sfida, lanciata nel 1997, di trasformar­e la loro isola in un luogo totalmente sostenibil­e. Ed è impossibil­e rimanere impassibil­i davanti al venerabile Bun Saluth, monaco della pagoda di Samroag in Cambogia, leader della rivoluzion­e ambientali­sta, che ha ottenuto il diritto legale di proteggere, insieme con i suoi monaci, i 18 mila mila ettari di foresta sempreverd­e, ora chiamata Non possiamo che augurare a tutti loro il primo vero Buon 2016. fiore consigliat­o: bellissimo e ricco,

a fiore doppio. Tonalitˆ molto scura, quasi nero.

Tulipano Black Hero,

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