Corriere della Sera - Io Donna
SEGNI PARTICOLARI: ROMANTICA
“Ma niente pizzi: troppo scontati” dice Guillaume Henry, che rinnova una storica maison proponendo tagli audaci e tessuti sensoriali. Per una donna che vuole sedurre
Un colore: rosso. Un tessuto: la seta. Una donna: Romy Schneider. Un suono: il ticchettìo dei tacchi. Un dettaglio in risalto: le labbra. Lo stilista Guillaume Henry racconta, attraverso piccoli indizi, gli elementi chiave della sua collezione primavera- estate per Nina Ricci. Francese, esordi da Givenchy e Paule Ka, poi 6 anni alla guida di Carven e dal 2015 una nuova sfida come direttore creativo di questa storica casa di moda. In un solo anno, già tanti i segnali di cambiamento per il brand: il restyling della boutique a Parigi in avenue Montaigne, una linea di occhiali in licenza con l’italiana De Rigo e lo studio di uno stile nuovo per la maison, capace però di conservare il grande charme del passato. «Evocare un’allure romantica attraverso pizzi e mussoline? Troppo scontato per una maison come Nina Ricci. Io ho voluto portare il romanticismo verso una maggiore sensualità, dargli una dimensione contemporanea ». Ha le idee chiare Guillaume sul concetto di femminilità, non più necessariamente sinonimo di dolcezza: «La donna Nina Ricci è reale ed è in linea con lo spirito del tempo in cui vive: non è una principessa, piuttosto una donna attraente, con una personalità contraddittoria. I miei riferimenti? Sono essenzialmente francesi: penso ad attrici leggendarie come Delphine Seyrig, Jeanne Moreau e altre». Niente effetti teatrali in passerella, quindi. Abolite le rielaborazioni concettuali e stravaganze fini a se stesse. Le collezioni sono pensate per clienti che amano la moda, sì, ma vogliono portarla nella loro quotidianità e dunque scelgono di sedurre con vestiti