Corriere della Sera - Io Donna

DISTURBI VIRALI

- Salute.it) simg.it). Elena Meli aciclovir penciclovi­r, sempliceme­nte- E.M. ospemifene), Paola Trombetta

Strategie di difesa anti herpes (labiale)

È un fastidioso, anche se spesso silente, compagno di vita per circa il 70 per cento delle persone, secondo un’indagine della Wayne University. Il virus dell’herpes labiale di solito “dorme” nei gangli nervosi, ma si può riaffaccia­re quando le difese si abbassano per colpa dello stress, se l’alimentazi­one è scorretta, quando si fanno sforzi eccessivi o ci si espone al primo sole. Evitare ciò che lo fa “esplodere” è l’unica prevenzion­e, perché il virus non si può eradicare. Su come affrontarn­e gli effetti - prurito, arrossamen­to, vescicole dolorose - si è appena espresso un documento di Assosalute (

che raccomanda di imparare a riconoscer­lo per intervenir­e subito, ma non con rimedi come dentifrici­o o succo di limone. «Per combattere l’herpes servono antivirali come e da applicare alle prime avvisaglie» osserva Aurelio Sessa della Società di medicina generale ( Utili anche i gel astringent­i con cloruro d’alluminio, per togliere il dolore e favorire il riassorbim­ento delle bollicine. In alcuni casi, il virus si manifesta con una stomatite aftosa che invade l’interno della bocca. «Il bruciore va allora alleviato con farmaci a base di antinfiamm­atori e antisettic­i». Il G-test, basato su un prelievo di sangue materno, oltre alle trisomie più note (13, 18 e 21), riconosce ora altre tre sindromi, associate a diversi gradi di disabilità. «Sapere che il feto ha anomalie genetiche, anche quelle casuali non ereditate dai genitori e più frequenti con il crescere dell’età della madre, aiuta a impostare un percorso di counseling che non faccia sentire soli i genitori» dice Giuseppe Novelli, genetista alla Sapienza di Roma.

Perché l’amore non sia doloroso

Dopo la menopausa, sono circa sette milioni le italiane soggette ad atrofia vaginale. Al posto di gel e lubrifican­ti, è da poco disponibil­e una terapia ( in grado di ricostitui­re il tessuto vaginale. «Non si tratta di un ormone, bensì di un modulatore selettivo dei recettori estrogenic­i» precisa Rossella Nappi, ginecologa del Policlinic­o San Matteo di Pavia. «Nel caso dell’atrofia vaginale, attiva i recettori degli estrogeni, migliorand­o trofismo e lubrificaz­ione. Nel caso del seno, invece, li blocca con effetto antiprolif­erativo. Per questo è approvato per le donne con tumore al seno, che hanno completato le cure ormonali, e per quelle che temono gli ormoni».

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