Corriere della Sera - Io Donna

LA FEDELTà SOSPETTA DELLE EGIZIANE

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quando si scrive di egitto, il pensiero vola a Giulio Regeni e alle moltissime ombre che ancora gravano sul martirio di quel ragazzo. Ma la vita continua anche in Egitto, e talvolta, tra il serio e il faceto, offre indicazion­i sull’“ordine” che regna in quel Paese. Taymour el-Sobky è (anzi era) un blogger molto conosciuto, portato alla provocazio­ne come molti suoi colleghi, ma di solito attento a non superare i limiti. Poi all’improvviso, chissà perché, un limite che soltanto in apparenza ha poco a che fare con la durezza del regime lo ha voluto superare. Prima sul web e poi in una intervista televisiva motivata proprio da quel che aveva scritto, Taymour ha affermato che in Egitto, malgrado le apparenze conservatr­ici e rigorose, molte donne sposate sono infedeli ai loro mariti. Apriti cielo. Della cosa si è occupato anche un tribunale, che ha condannato il blogger socialment­e blasfemo a tre anni di reclusione con lavori forzati annessi. Ora che lui è in carcere tutti fanno finta di dimenticar­e, ma le parole di Taymour sono tenaci: il trenta per cento delle mogli egiziane è pronto per l’immoralità, se non lo fanno è soltanto perché non trovano un uomo che le incoraggi, molte comunque tradiscono il marito quando lui deve allontanar­si da casa, i matrimoni forzati hanno peggiorato le cose ma non spiegano tutto, e via di questo passo. Su Taymour sono piovute decine di minacce di morte, prima e dopo la condanna. Ma nessuno, nemmeno il giudice, gli ha posto la domanda chiave: «Tu come lo sai?».

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