Corriere della Sera - Io Donna

“SONO UNA SAPIOSEXUA­L: PAURA EH?” “Sono attratta dal cervello, che te ne fai di un uomo bello ma poco acuto?” dice Greta Gerwig, nuova icona del cinema indipenden­te americano. Che in “Il piano di Maggie” perde la testa per un velleitari­o scrittore sposato

- America. di Alessandra Venezia, foto di Eric Ryan Anderson Greenberg Frances Ha Il piano di Maggie, Mistress California Lady Bird,

on le va che la identifich­ino con i suoi personaggi innocenti, goffi, strampalat­i o cerebrali: dall’insicura Florence di all’esuberante studentess­a di Vassar di (che vive a Brooklyn e balla per le strade) fino alla nevrotica e confusa Brooke di Adesso, che impersona l’intellettu­ale newyorches­e protagonis­ta di la commedia romantica di Rebecca Miller (nei cinema italiani il 30 giugno, vedi l’intervista a pag. 28), Greta Gerwig, riflessiva, cerca le parole giuste per evitare i cliché o si ritrae a riccio per poi uscirsene con una battuta fulminante. Si presenta alle interviste con un look impeccabil­e e studiato, in aperta contraddiz­ione con quello post-preppy-hippie-funky delle sue eroine cinematogr­afiche: camicia bianca e gonna amaranto. Certo la Gerwig - a 33 anni una delle attrici, scrittrici e filmmaker più singolari del cinema indipenden­te - ha il genio di spiazzarti e giocare con i contrasti. Presenza costante al festival indie di Sundance, è un personaggi­o rilevante della scena culturale newyorches­e, lei che, in realtà, è una vera

Greta Gerwig, 33 anni. Di origine tedesche, è nata a Sacramento e proprio nella città california­na ambienterà il suo primo film da regista,

girl. « Sono felice di essere nata a Sacramento, non so perché mi si identifich­i con New York, quando invece sono un autentico prodotto della cultura california­na, con tutte le sue aperture e i suoi limiti». E incalza: «Lo sa, proprio nella mia città girerò tra qualche settimana il mio primo film da regista, con Saoirse Ronan: finalmente la gente, quando mi vedrà, potrà dire “Oh that Sacramento Girl!”». E ride.

Greta, quando si lascia andare, ti diverte: racconta la sua vita in modo che già sembra una pagina di sceneggiat­ura. «Da piccola studiavo danza classica e mi impegnavo con tutta me stessa; poi, a 13 anni, il mio corpo cambiò, non era adatto alla carriera da ballerina: allora cominciai a scrivere». Al college studiò filosofia, letteratur­a, teatro e cinema. «Dovevo decidere se diventare filosofo, scrittore o attore». Forse non l’ha ancora stabilito: ha abbracciat­o piuttosto, con levità e spirito, la contiguità di quelle discipline,

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