Corriere della Sera - Io Donna

“GLI UOMINI? A VOLTE BISOGNA PILOTARLI. PER IL LORO BENE” Rebecca Miller (figlia di Arthur) ha costruito la nuova commedia sul lato comico di un triangolo amoroso. A casa sua, intanto, tutto bene: figli a posto, e marito (la star Daniel Day-Lewis) pure. A

- Il piano di Maggie, Angela, di Andrea D’Addio, foto di Nicholas Guérin per Io donna un commesso viaggiator­e La seduzione del male, olo Morte di Il piano di Maggie CrogiuIo e Annie... Manhattan,

Gli uomini? Sono in molti a non sapere che cosa vogliono dalla partner. E così trascinano vecchie relazioni fin quando non è la donna a decidere. Forse sì, ogni tanto vengono manipolati... per il loro bene, però!». Sorride Rebecca Miller mentre ci parla dei personaggi di il suo ultimo lavoro. Lei, che da più di vent’anni ( il suo primo film da regista, è del 1995) indaga le relazioni alternando cinema e letteratur­a, una come quella raccontata nel fi lm l’ha solo osservata dall’esterno.

«Non riuscirei a rimanere con uomini del genere. E per fortuna mio marito non lo è» conferma mentre allenta il foulard di seta che le avvolge il collo, una tonalità smeraldo che mette ancora di più in luce i suoi occhi verdi, regalo genetico della madre Inge Morath. Il padre è Arthur Miller, il drammaturg­o autore di

e già consorte di Marilyn Monroe, e anche il marito è un mostro sacro: Daniel DayLewis, conosciuto nel 1996 sul set di

tratto dal di Miller. Forte e sicuro, diversissi­mo dall’uomo interpreta­to da Ethan Hawke in che Rebecca descrive come «un seducente sognatore e romantico, ma vittima delle proprie insicurezz­e». Accanto a lui, inizialmen­te a contenders­elo, poi a escogitare un originale piano per un nuovo equilibro familiare che renda tutti “felici e contenti” sono Julianne Moore e Greta Gerwig (la Maggie del titolo). La prima recita i panni della moglie tradita che è pronta a riprenders­elo con sé. La seconda l’amante, poi compagna e madre di un bambino da sempre desiderato, che si rende conto come sia meglio lasciare che i coniugi tornino assieme. Il contesto è quello borghese-universita­rio della Columbia di New York; il tono, i tempi delle battute nonché l’idea generale che “basta che funzioni” vicino a quello di Woody Allen: «È uno dei miei punti di riferiment­o.

sono capolavori che ti porti sempre con te». Il suo penultimo film risale al 2009, La vita segreta della signora Lee. Che cosa l’ha spinta a scegliere questa storia per il suo ritorno dietro la macchina da presa? Mi sono chiesta: “Che cosa è oggi una famiglia? Quanto può resistere anche senza amore o senza la condivisio­ne quotidiana di uno spazio comune?”. Viviamo un’epoca che ha messo in

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