Corriere della Sera - Io Donna
MALIKA AYANE E NERIMARCORÈ: UN FESTIVAL PER LEMARCHE
«Dopo il terremoto, ho pensato a cosa potessi fare io » dice l’attore. È nata così l’idea di un FESTIVAL GRATUITO. Con un obiettivo: non raccogliere fondi, ma attrarre turisti. La cantante milanese (come molti altri) ha detto subito sì. Perché la bellezza
Quando ci fu la prima scossa, il 24 agosto, Malika Ayane era in Giappone. E si sorprese a leggere il dispiacere negli occhi della signora dell’hotel dove alloggiava. «Ho capito che doveva essere successo qualcosa di brutto se anche una donna abituata ai terremoti ne era stata turbata». La seconda, il 26 ottobre, la sentì in presa diretta. «Ero a Riano, stavo facendo le prove di Evita. Ci lanciammo tutti di corsa fuori dal teatro. Mi colpì pensare che intere famiglie non potevano più stare dentro le loro case ». Neri Marc or è avvertì nitidamente la terza, quella del 30 ottobre .« Ero a Roma, mia madre invece a Porto Sant’ El- pi dio. Ero già stato ad Arquata subit odo pola scossa di agosto, per rendermi disponibile a fare qualcosa di concreto: mi chiesero uno spettacolo, che rimandai al periodo di Natale a San Benedetto del Tronto, dove in molti si erano ormai spostati. Però do pomi sono resoconto che avrei dovuto fare qualcosa di più grande, che coinvolgesse più persone». Ènatacosì l’ideadi RisorgiMarche, il festival itinerante ideato e diretto ( gratuitamente) da Marcorè, marchigiano, al quale hanno subito aderito i suoi amici artisti, comeMalika Ayane, che farà il suounicoconcerto estivo venerdì 7 luglio. Importante: non si raccoglieranno fondi. Spiega Neri: «Con un concertone di tutti gli artisti avremmo potuto raccogliere 200-300 mila euro. Però a fronte della vastità della distruzione - solo nelleMarche gli sfollati sono quasi 32 mila-qual unquecif ra sarebbe stata inadeguata, oltre all’ imbarazzo di dover sceglierea chi destinare i soldi. Invece la nostra idea è quella di portare le persone sul posto ».
“È vero: l’Italia centrale è zona sismica” dice Marcorè. “Ma sarebbe sciocco non venire più qui in vacanza per paura”
I concerti sono rigorosamente gratuiti e pomeridiani. Si arriva sui luoghi scelti dopo aver percorso l’ ultimo tratto a piedi o in bicicletta .« Chi vuole può portarsi nello zaino un plaid, dei panini, le bibite. Raccomanderemo a tutti di riportare indietro i rifiuti. I prodotti locali, invece, potranno essere acquistati neimercatini allestiti vicino ai paesi colpiti. Senza entrare nelle zone rosse, sarà anche quello un modo per farsi un’idea dei danni fatti dal sisma», va avantiMarcorè. L’iniziativa ricalca il modello dei Suoni delle Dolomiti al quale sia Neri siaMalika hanno partecipato in passato: un grande festa inmezzo allanatura. Edècomeundonoche la cantante sta immaginando il suo concerto .« Non voglio fareu nascaletta, vorrei che il pubblico mi chiedesse le canzoni che vuole. È il mio regalo per loro». Anche Neri canterà: «Magari con i cantanti con cui homaggiore confidenza: Barbarossa, Mannoia e De Gregori. Cantare perme è un divertimento, ma quei giorni il mio ruolo sarà un altro: sono il padrone di casa e anzitutto presenterò i concerti. Partecipare attivamentemi sembrava rispettoso verso chi ho invitato». L’azione è un concetto che ritorna spesso anche nelle paro ledi Malik a .« Il progetto di Ne rimi è piaciuto per la sua concretezza e perché va oltre la pietà. Ha cercato di portaredel bellonella tragedia. Inquesti casi possiamo commiserarci all’infinito, oppure dare la colpa a qualcuno, oppure fare qualcosa: qui c’è un valore». Il terremoto del Centro Italia è stato un modo drammatico per riscoprirsi fragili. Malika ammette che fino al sisma dell’Aquila del 2009 le sembrava qualcosa che riguardasse soltanto postico mela California .« È banale, ma solo dopo capisci la potenza della Natura. Mia figlia Mia, per esempio, ne aveva già fatto esperienza durante il terremoto dell’Emilia Romagna, perché le scosse si sentirono anche a Milano e la sua scuola fu evacuata. Questo la spaventa più del terrorismo internazionale, ai suoi occhi ha qualcosa di veramente imprevedibile. L’Italiaèun Paese sismico e celo dimentichiamo finché non succede di nuovo ». Con lapaura, però, nonsi puòenon si deve vivere .« Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo sono zone telluriche, ma sarebbe sciocco smettere divenir equi in vacanza per paura », aggiunge Neri Marc or è. Lamusicanon sostituirà le casedistrutte. I morti (il 24 agosto le vittime furono 299) non ritorneranno più. Ma si può ricominciare a sorridere ascoltando una canzone, tenendosi per mano, camminando in mezzo al verde .« Chiediamo soltanto di partecipare con un sorriso, senza pretendere che tutto sia perfetto », chiude Neri Marc or è. Già così èperfetto.