Corriere della Sera - Io Donna

Sì, SOGNARE: STAVOLTA MOLLO TUTTO E CAMBIO VITA

Strane città dello spirito dove meditare e fare yoga. Villaggi tra i monti che hanno messo al bando tablet e cellulari. Case costruite sull’acqua e piccoli paradisi terrestri a bassissimo costo creati da IDEALISTI e visionari. Voglia di girare pagina? Ben

- di Michele Farina foto di Carlo Bevilacqua

Quella che potremmo chiamare la voglia di Napuka può nascere all’improvviso o dopo lunga gestazione: in coda in tangenzial­e mentre osservi il vicino che si esplora il naso, nel centro affollato di Milano, durante l’ ennesimo litigio dicond omini o.Nap ukaèlu ogoesimbol­o: anellino di terra perso nell’oceano Pacifico, meta che incarna l’utopia dell’hom osapiens cittadinus. Trovare un altrove possibile, un’oasi di umanità, un modo diverso di vivere. Mica facile, lo sappiamo. Non basta andare lontano. Anzi. Per l’ utopista responsabi­le, la lontananz anonèunvan­to. Se anche si trasferiss­e col telelavoro in Antartide, rovinerebb­e l’ habitat del pinguino imperatore. Nella Terra del Fuoco troverebbe il suo panettiere che ha aperto una catena di Bread Point. E poi come si sopravvive in un posto come Napuka: oggi sarà la stessa di quandoMage­llano la battezzò Isola della Delusione, oppure peggio, una sabbiera desolata con il fastfood e la tv satellitar­e. Più che un luogo, un’isola felice, l’utopia è fatta di persone. Che siano un po’ visionarie­ma che non facciano setta. Ecco: trovare un’ utopia abbordabil­e e sostenibil­e e possibilme­nte già avviata è difficile. L’ homo sapiens cittadinus la vagheggia come inunfilm diMiyazaki. L’autoredell­e fotografie­di queste pagine invece è sicuro di averne trovate tante. È partito da una definizion­e: utopia uguale“go od no-p la ce ”. E ha disegnato una mappa che abbraccia il mondo: Mandar ominF rancia, Auro ville in India, Ithaca Ecovill age a400chilom et rida New York ... Èunamappad­i posti un po’ pazzi, nati spesso da una fuga, dalr ifiuto del superfluo e/ oda una visione. Earthshipn el New Mexico, per esempio, è stata concepita dall’ archit etto MikeReynol­ds che nel 1972 ideò la prima (a suo dire) “casa a impatto zero” costruita con fango, alluminio, lattine di birra, vecchi pneumatici, altro materiale riciclato... La chiamò “Casa Pollice”. Che 45 anni do-

C’è chi realizza abitazioni a impatto zero con fango e lattine di birra e chi ha progettato una Disneyland orientaleg­giante a due passi dalla Costa Azzurra

poèancora là: negli anni ungruppodi amici edi colleghi (ma anche sconosciut­i) sono andati ad abitare nella zona, dando vita a “The greaterwor­ldearthshi­peco-sustainabl­ecommunity”, la grande comunità ecososteni­bile. Alcuni di questi luoghi utopici sono legati a esperienze religiose. A 50 km da Canne se dalla Costa Azzurra sorge Manda rom, che appare( senza offesa) come una piccola Disney land orientaleg­giante: statue dorate di Buddha, pagode, elefanti di cartapesta. Ci vivono 400 persone. Il fondatore, G il bertBourd in, si proclamava“messia della sintesi cosmo planetaria” e fino alla sua morte (nel 1998) fu il profeta dell’ Omis mo( da Om, il più sacro mantra induista ). Dalla parte opposta dell’ Atlantico troviamo Yoga ville, unashramf on dato nel 1981 nel verde della Virginia daSwa mi Satchidan anda,c on la sua cupola a fio redi loto costata (allora )2 milioni di dollari. L’ utopia può esserea sfondo religioso oppure ecologico. O può prendere la forma sformata di una comunità anarchica: a Copenaghen c’è la famosaCitt­à Libera di Christiani­a, nata nel 1971 quando un gruppo di hippie occupò una base navale dismessa alle porte della capitale danese.

Un quartiere parzialmen­te auto-governato, con mille abitanti, due ingressi principali e il divieto di entrata per gli autoveicol­i. Divieto che per l’homo sapiens cittadinus (non solo il pendolare da tangenzial­e) rimane( in confess abilmente) rivoluzion­ario e indigesto: tutti ci riempiamo la bocca di bici,sk atee mezzi pubblici, anche se poi preferiamo usare il gippone per andare da una stazione del metrò all’ altra. All’ It ha ca Ecov il lage,n ello Stato di New York,

ilgipponen­o. Energiaver­de, co-housing, agricoltur­a biologica su piccoli appezzamen­ti, il ronzio delle api come colonna sonora. Facile, direte voi, e da ricchi, poter vivere in una di quelle comunità eco-chic. Ma in generale sono tutte autosuffic­ienti e poco dispendios­e. E poi, provate solo a pensare di trasferirv­i a Green Bank, WestVirgin­ia, dove 143 abitanti vivono senza poter utilizzare telefonini e tablet. Com’è possibile vivere senza ricevere uno straccio di messaggio “vazàp” (come dice un agricoltor­e dimia conoscenza). Perché questa tortura? I beati dannati diGreenBan­k vivono all’interno della National Radio Quite Zone, all’ombra dell’ Osservator­io Spaziale che sorge intorno al più grande radioteles­copio del mondo, così grande che nel suo piatto ci potrebbe stare un campo da pallone. Un aggeggio così sensibile da poter rilevare l’energia di un singolo fiocco di neve quando tocca terra. Il telescopio può captare segnali lontani 13 miliardi di anni luce. Per fare ciò, non deve essere distratto. Ecco spiegato il motivo del divieto totale per strumenti che emettono segnali: cellulari, bluetooth, forni amicronde, telecomand­i, cordless, wireless. Telefono? Solola vecchia lineafissa. Questa sì che è un’utopia. Il piccolo Barry Bias sostiene che non è un problema. «Per parlare con _gli amici, esco evado a cercarli ». Chi( non) vorrebbe un figlio del genere?

 ??  ?? GREENBANK, WEST VIRGINIA Niente cellulari né tablet. In questo villaggio sono state messe al bando le emissioni elettromag­netiche di qualunque tipo: disturbere­bbero il Green Bank Telescope, il radioteles­copio più grande del mondo, costruito nel cuore...
GREENBANK, WEST VIRGINIA Niente cellulari né tablet. In questo villaggio sono state messe al bando le emissioni elettromag­netiche di qualunque tipo: disturbere­bbero il Green Bank Telescope, il radioteles­copio più grande del mondo, costruito nel cuore...
 ??  ??
 ??  ?? YOGAVILLE, VIRGINIA *mmFrHFrsJ nFl vFrdF StaccarF la spJna YoHavJllF Ã un centro spirituale sorto nella quiete di un parco naturale, in Virginia: un paradiso dello yoga e della meditazion­e fondato da SrJ SXamJ SatchJdana­nda Jl Huru chF tFnnF Jl...
YOGAVILLE, VIRGINIA *mmFrHFrsJ nFl vFrdF StaccarF la spJna YoHavJllF Ã un centro spirituale sorto nella quiete di un parco naturale, in Virginia: un paradiso dello yoga e della meditazion­e fondato da SrJ SXamJ SatchJdana­nda Jl Huru chF tFnnF Jl...
 ??  ?? UZUPIS REPUBLIC, LITUANIA nei dintorni di Vilnius, una singolare repubblica autoprocla­mata da un gruppo di artisti il 1°aprile 1997: Jl nomF sJHnJˌca “l’altro lato dFl ˌumF” Un pJccolo JnsFdJamFn­to dall’atmosfFra bohÄmJFn Jn bJlJco tra MontmartrF F...
UZUPIS REPUBLIC, LITUANIA nei dintorni di Vilnius, una singolare repubblica autoprocla­mata da un gruppo di artisti il 1°aprile 1997: Jl nomF sJHnJˌca “l’altro lato dFl ˌumF” Un pJccolo JnsFdJamFn­to dall’atmosfFra bohÄmJFn Jn bJlJco tra MontmartrF F...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy