Corriere della Sera - Io Donna
I talent sono una vera opportunità per i giovani?
Eadesso tu sei fuori ». Basterebbe l’ imitazione che C rozza propone di B ria tor e nei p annidi“giudice” di uno dei mill eta lent per detestare il genere. Il grande Ettore Berna bei, anni fa, fu il primo a contestare Il grande fratello( tra madrine televisive entusiaste) sostenendo che stava imponendo trale nuove generazioni il modello vincente del nullafacente, del famoso senza qualità. L’ inflazione dit al ent(percuo chi, ballerine, pasticcieri, uomini d’ affari, stilisti, piloti automobilistici) ha da tempo cancellato, per fortuna solo agli occhi delle masse televisive, ilmerito delle scuole professionali, dello studio, dell’allenamento, della cura di un talento che senza strumenti diventa velleitarismo. Naturalmente nessun Teatro d’ Opera europeo assume danzatori emersi in tv, nessun grande cuoco (ha ragione Arrigo Cipriani: ma quali chef!) convoca chi ha fritto davanti alle telecamere. Nei talent l’esasperato narcisismo dei “giudici”, che esaltano o bocciano solo inbaseall’umore, simischia alla performance del candidato. Il qualemagari sa superare solo quella prova. Chi emergefinisce su tutti i siti per qualche giorno, salvo poi cadere nell’oblio. Macchine per celebrità che resi-_ stonounweekend. Unconsiglio: statene alla larga.
Vinc enzo io ti ammazzerò/ sei troppo stupido per vivere. Oh Vincenzo io ti ammazzerò perché/ perché non sai decidere” cantava Alberto Forti snella sua celebre Milano
eVincenzo, dedicata al boss discografico Vincenzo Mi cocci reo-asuo dire-di avergli rallentatola carriera. Funzionava così, una volta. Il discografico tutto poteva sulla vita degli artisti. Le vite di migliaia, nel bene o nel male, nellemani dipochi. Oggi ci sono it al ent show e per qualcun ola situazione è addirittura peggiorata. Ma basta buttarla un po’ sul teorico( funziona sempre, o quasi) per comprendere che imeccanismi che stanno alla base dit al ent come X-Fac torso no senz’altro più democratici dell’ oldsty le. Fondere giurie di qualità e consenso del pubblico è una via abbastanza efficace verso la valorizzazione del talento. Come una legge elettorale che riuscisse a essere, contemporaneamente, maggioritaria e proporzionale. Per alcuni, i talent sonouna gabbiadorata incui chi sta dentro è comunque un recluso. E chi sta fuori è comunque deluso. Ma questo, si sa, fa parte delle cose della vita. Tra le certezze c’è che il Paese ha bisogno di talenti. Se vengono fuori da unaTvch eri esce a esse -_ re un po’ più inclusiva che male c’è?