Corriere della Sera - Io Donna
G I O R G I O ARMANI
Q uesto è un viaggio intorno all’arancione: sfumature e vibrazioni, allusioni e culture. Ci sono ilmandarino e l’arancio, il curry e le spezie indiane, il tramonto e le ambre. Un mondo che coinvolge tutti i sensi. «Mi piace mettere l’ enfasi sul tot al look» ha detto Giorgio Armani.«Pen sosia un modo perl asciare il segno nel turbinare delle cosechesi vedono in giro ». È un’ esperienza, quella del monocolore, già affrontata in anni recenti con la collezione primavera/ estate 2010, esaltando il blu profondo e caldo dei cieli sul deserto africano e riscuotendo un successo immenso. Se il blu, come dice Goethe ,« ha qualcosadi contraddittorio, che carica edà calma», l’arancio, commenta Giorgio Ar mani ,« èunanu ance vitaminica e ottimista che sta bene a tutte. Per creare ungi o codi contrasti, ho cerca todi unirlo al nero e ad alcune sfumature terra ».
Nella luce aranciata del Palais de Chaillot, a Parigi, i 48 look di Armani/Privé disegnano un corpo sottile e svettante, sottolineato dalle scarpe bassech ed anno unac amminatadina mica e allungata. A dominare la scena, però, sono i pizzi che velano il corpo, i giochi diplissés colpiti, le volute gonfie e cesellate, le decorazioni riccamente ricamate, di altissima precisione, eppure così lievi, a testimoniare un’irrequietezza estetica che non lo lasciamai. Perché Armani il coerente, in realtà, ha una mente doppia: da un lato è molto rigoroso, dall’altro è pieno di fantasia. E la suamoda diventa sempre una sorpresa. TantocheTim Blanks, del rispettato blog BoF, Business of
fashion, ha paragonato una manciata di giacche e pantaloni, presentati in apertura di sfilata, a completi per unaShe raz ade de lXXI secolo. Cheperò, stando alla logica, farebbe meglioa indossarli di sera.