Corriere della Sera - Io Donna
DIOR HAUTE COUTURE
Nella sua elegante, curiosa autobiografia, Christian
Dior & moi, il più famoso tra i creatori scrive: «La moda ha una sua vita propria, ha le sue ragioni che la ragione misconosce. Per quanto mi riguarda, posso solo dire cosami regalano imiei abiti: preoccupazione, entusiasmi, problemi, felicità». E prosegue con una specie di dichiarazione amorosa, intensaeunpo’ folle: «Sealcuniabitimi hanno deluso o tradito, altri mi hanno amato con la stessa fedeltà con cui li amavo io. In tutta sincerità, posso affermare che le mie avventure più appassionanti e appassionate sonoimiei abiti, i quali sonopermeuna vera ossessione». È racchiusa in queste parole la magia dell’ H aut eCou tu redi Dior:l’ uo mo che,s cono- sciuto nella freddissima mattina del febbraio 1947 in cui presentò la sua prima collezione, nel pomeriggio aveva già conquistato l’ attenzione del mondo con il suo ricco, festoso, ottimistico New Look. Come CarmelSnow, direttrice di Harper’ sBazaar, battezzò quei vestiti, modellati sulle curve del corpo femminile, per esaltarne le forme, sottolineandola vitae il volume dei fianchi, e valorizzando il seno. Con semplicità, questo personaggio straordinario dall’ aplomb di diplomatico spiegò chela sua collezione incarnava il desiderio di tornare alla seduzione. «Le donne, con il loro forte istinto, hanno compreso che non desidero renderle soltanto più belle, ma anche più felici. Il loro favore è stata lamia ricompensa ». Sequestoèil cuore della visione di Di or, è anche il centro palpitante e generoso dell’universo di Maria Grazia Chi uri, direttrice creativadiDior. La primadonna dopo una galleria
di grandi autori, che raccolsero l’eredità del maestro dopo l’improvvisa scomparsa nel 1957. Per la sua prima collezione di AltaModa, Maria Grazia Chiuri, che con Pierpaolo PicciolihaproiettatoValentinoalmassimolivellodimodernitàesuccesso, haimmaginato di entrare in un giardino labirintico, irregolare. Un giardino segreto costellato di fiori, piante e figure allegoriche. Tra i colori Fairy Tales - azzurro, rosa, grigio, malva, cangianti e polverosi, che evocano il trascorrere delle stagioni - e i simboli dei tarocchi dipinti a mano sulle superfici bianche degli abiti lunghi, l’interpretazione dellosmokingsottolineaunadecisafemminilità contemporanea. Maal termine di questo percorso si sbocca in un gran ballo, come alla fine di tante fiabe. «In un’interpretazione» spiegaMaria Grazia Chiuri «che, nell’epoca della globalizzazione, esalta i codici Dior dell’Haute Couture in chiave sperimentale. Passatoepresenteparlano alle giovani donne in una dimensione, che abbraccia generazioni diverse».