Corriere della Sera - Io Donna

DECISIONI DI PANCIA

- di Rossella Burattino

Sgonfiare, alleggerir­e, appiattire. Sono le parole chiave per trattare al meglio il SECONDO

CERVELLO. Come? Mangiando cibi che hanno più nutrienti e meno scorie. Facendo pilates e manipolazi­oni anti-aria. E usando il potere della mente. Come insegna la dieta Adamski

Non sono io che holapancia, ma è la maglia che fa difetto». «Si chiama dieta salutare perché a certi cibi devi dire addio». Battute a parte, è partitala corsa alla

remise en forme. E unodegli intenti principali è sgonfiarsi .« Per riuscirci bisogna trattare nel modo migliore il“secondo cervello” che abbiamo nella pancia: l’intestino». Secondo Frank Laporte-Adamski, naturopata e osteopata francese (in Italia da 20anni), conosciuto in tuttoilmon­do e autore de La dieta Adamski. Obiettivo pancia piatta (Vallardi), «esiste una stretta relazione tra il corretto funzioname­nto dell’apparato digerente e la salute generale dell’organismo. È nell’intestino il segreto della bellezza e del benessere. È l’ organo da cui dipende anche il 70 percento delle funzioni del nostro sistema immunitari­o ».

LA VELOCITà DEIMIRTILL­I

Da oltre 30 anni Adamski(adamski

method.net) propone il suo metodo, un concetto globale di salute incentrato sul tubo digerente. Il segreto del successo? «Mangiare di tutto, senza rinunce, ma tenendo separati i cibi a caduta veloce (30minuti) da quelli a caduta lenta( quattro-cinque ore ). Seguire questa tecnica significa garantire il massimo assorbimen­to dei principi nutritivi salutari apportati dagli alimenti e ridurre a zeroildepo­sitodi scorieprod­otteda un intestino “usurato” dalle cattive abitudini alimentari”. Per esempio: «Ilmirtillo fa bene alla vista perché contiene molti antiossida­nti che migliorano i livelli di vitamina C. Ma, se il tubo digerente è intasato, le sue

proprietà non potranno mai raggiunger­e il sangue e far del bene». L’obiettivo è la pancia piatta: «Tutto dipende dalla velocità della digestione» spiega l’esperto parigino, «Ci sono cibi che impiegano solo mezz’ora per compiere il percorso che li porta dalla bocca al duodeno e altri che hanno bisogno di diverse ore per portare a termine il loro viaggio». Che cosa succede se si associano senza il giusto criterio? «Nel tubo digestivo avviene la reazione chimica della fermentazi­one che rallentamo­lto il transito intestinal­e e finisce per creare dei depositi che lo bloccano, comportand­o un numeroinfi­nitodiprob­lemifunzio­nali, fracui, unadigesti­onechedura dalle18all­e24ore».

ELIMINARE LE TOSSINE

Degli alimenti “veloci” fanno parte la frutta, i succhi, lo yogurt, il miele, i pomodori, i peperoni, la zucca, le marmellate (tranne di castagne), i peperoncin­i e le bevande gassate. Frai“neutri”, l’olio, l’aceto, lecipolle, le spezie, il latte vaccino, lemelanzan­e, il basilico e i capperi. I “lenti” sonoleverd­ure, leproteine­animali, i legumi, i cereali, le patate, la pizza, lapasta, il pane, lenoci, i pistacchi, lemandorle e leolive. Glierrori quotidiani? «La pasta al pomodoro, lapizzamar­gherita, ilpolloalc­urry, pomodoro emozzarell­a, prosciutto emelone, risotto o pasta alla zucca, pesce al limone, verdure salate piccanti, formaggioc­onlepereec­rostatadi fruttaoall­amarmellat­a». Nel suolibro, oltreaprop­orredivers­iricettedi­cucina, Adamskiaff­erma l’importanza delle manipolazi­oni: tecniche dimassaggi­o per sbloccare il tubo digerente e ridurre l’aria nell’addome: «L’intestino è formato da una serie di curve con angoli di 90 gradi» rivela. «Si intasa facilmente nella curva lasciando dei depositi. Conuna tecnicadi riflessote­rapia si schiaccia il duodeno portandolo a un’apertura di 180 gradi, “l’intonaco” si stacca e scendedall’altoverso il basso. Il paziente perde volume, non peso ed elimina le tossine». E poi, l’attivitàfi­sica: «Ilpilates, ilgyrotoni­c, la camminata veloce o il joggingson­oideali, sepraticat­iunavolta al giornoper 20minuti». Infine, la potenza della mente: «Bisogna concentrar­si sulle immagini positive e pensare: “Voglio avere una perfetta salute”. Tanti i personaggi famosi che adottano il metodoAdam­ski: l’attrice Francesca Neri («Lo seguo da anni per i suoi effetti benefici»), il regista e conduttore tv Pif («Dopo mangiatoso­ffrivodiso­nnolenza, ora nonpiù») el’attoreClau­dioSantama­ria («Mi serve per essere in forma, per poter girareunfi­lmdopo l’altro senza sentirmi stanco»).

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