Corriere della Sera - Io Donna
Lunga vita agli abiti
Tutti meritano una seconda possibilità, anche il fashionsystem. Aoffrirlaci pensaun marchiodiLosAngeles, Atelier& Repairs, chenonproducenuovi abitima regalauna seconda vita a capi già esistenti. Alla base un’ideologia che lo avvicina più a unmovimento socialecheaunprogettocommerciale. «Nonsiamounbrand maun’iniziativacontrol’eccesso», precisaMaurizioDonati, forza creativa e fondatore, insieme a MarisaMa. Nel “Manifesto” presentanoi loropunti chiave: connetterel’eccessodiproduzioneconlasostenibilità, sceglieremateriali e lavorazioni che garantiscano lunga vita agli abiti, collaborare conaltre realtàper aiutarlenello smaltimento degli stock dimagazzino. Un italiano che ha alle spalle piùdi 30 annid’esperienza ingrandi realtà comeArmani, Ralph Lauren, Diesel, ecc.
«In questi anni sono stato testimone di produzioni in eccesso e strategia di crescita impossibili». Il risultato? «Il volume ha preso il sopravvento sulla qualità e sulla durabilità del prodotto». La risposta? «Drastica: non produciamo nulla di nuovo, trasformiamo quello che già esiste». Come? Recuperando abbigliamento second-hand e andando alla ricerca di depositi di abiti invenduti o difettati. Aquesto punto «ogni pezzo viene smontato, riparato, riaggiustatoepoiricostruito». «Èun processocomplicatoeselettivo», partitodagliStatiUnitieoggi estesoanchealGiapponeeall’Europa. «Nell’usatociconcentriamosucapimilitari, denimeuniformi da lavoro. Sulnuovo contattiamo aziende che lavorano sullaqualitàeacquistiamolelororimanenze». Unprogetto anche dal forte valore creativo, «sono tutti pezzi unici, diversi l’unodall’altro. Labasedipensieroèartistica. Lasuaesecuzioneèartigianale». Esemprerispettandol’impegnodi «ri/costruireoggetticomodi, divertenti e di lunga durata d’uso».