Corriere della Sera - Io Donna
Un oceano di vestiti
Becauseth ere isn op lanetB”.Perchén on c’ è un“pia net aB” in cui andare dopo aver distrutto il nostro. Èl oslo gand i Eco alf, azienda fondatan el 2009 inSp agna da J avi erGoye ne che con unap recisa missione: creare la prima generazione di prodotti riciclati con le stesse caratteristiche di qualità, design e tecnica dei miglio riprodotti moda sul mercato. Bottiglie di plastica, pneumatici, caffè, lana e cotone post industriali sono le risorse da cui nascono circa160t ex ture al 100 percento green poi trasformate in abbigliamento e accessori.
«La prima cosa che abbiamo dovuto fare è stata collaborare con le fabbriche per sviluppare i materiali. Investire in ricerca e sviluppo per costruire le fondamenta della nostra azienda. Oggi progettiamo i nostri tessuti ogni stagione». “UpcyclingTheOceans” è il loro progetto più ambizioso, articolato indiversefasi: ipescatori ripuliscono (indirettamente) imari, i rifiuti recuperati vengono convertiti inscaglieegranulato, a lorovolta trasformati infilati.
I primi accordi sono stati stipulati sulla costa spagnola di Levante, «nel 2017 la nostra Fondazione ha firmato una joint venture con il governo della Thailandia e PTT Global per intervenire nei mari delle isole di Phuket, Koh Samui, Koh Tao, Koh Samed e Koh Phangan. Il mio sognosarebbecontinuare a replicarequestomodellointuttelecoste del mondo».
Ultima novità per il brand: la capsule collection di impermeabili in nylon derivato dalle reti da pesca e disegnati dalla designer Sybilla. «Ammiro molto il lavoro svolto da Ecoalfnellosviluppodeitessuticreati da materiali di scarto. Questo è l’aspettodellamodachemi interessa adesso. È una grande gioia sapere che possiamo creare cose belle e pratiche contribuendo, contemporaneamente, alla risoluzione di uno dei più grandi problemi dei nostri tempi: l’inquinamento».