Corriere della Sera - Io Donna
ILPANEELEROSE
Forse solo quando si è veramente giovani e ancora liberidal lavoro o dalla ricerca di un lavoro, che è anche peggio, si riescono a fare delle vacanze vere. Le più memorabili per tutti rimangono sempre quelle dopo lamaturità vissute per incanto in quel temposospesosullavita: unaparentesipneumaticaepressurizzatatraunpiccolopassatoeunfuturotuttodadecidere. Pocotempo fa, sistemando vecchie scatole di lettere di famiglia, ho ritrovato unfogliettoazzurro, semitrasparente, riempitodallamia scritturapost-adolescenzialeancorapienadivezzieghirigori. Eraunadi quelleletterechesispedivanovia-aereo, comesidicevaoparavion se volete esserepiùchic. La posta allora - per viaggiaredall’estero - doveva essere leggera e impalpabile, praticamente senza peso e quandoarrivavaacasa, magariportatadalportierecomeunareliquia, suscitavasempreunacertameravigliamistaaeccitazione. Lamiaarrivavadall’Afghanistandoveeroandataafareunodiquei viaggispericolatichelamiagenerazionenecessariamentedoveva affrontarecomeunaprovadimaturità, sicuramentepiùimportante dell’esamecanonico.
Stiamoparlandodianniincuinonesistevanoi telefoninieipoverigenitorieranosottopostiadurissimeprovedifiduciaesangue freddo, inattesadiqualchesegnaledall’amataprolesparsanelglobo. Eccochelaletterinaazzurrasi trasformavacosì inun segnodi vita e di speranza e veniva aperta con delicatezza e letta più volte conattenzionereligiosadatuttala famiglia riunita. Rileggerlaper me è stata una strana esperienza, perché sembrava scritta da una persona sconosciuta, non solo perché riemergeva da un passato lontanomaancheper lostileeil contenutochenonassomigliavano lontanamente alla ragazza che ero, unpo’ scapestrata e avventurosa. Più cheuna lettera era un catalogodi rassicurazioni per i miei genitori a cui raccontavo di escursioni culturali e edificanti conoscenze locali; naturalmente non si faceva cenno agli spericolati trasbordi inbus tra lemontagneeai gruppi di freakkettoni variopinti che erano diventati lamia comitiva estiva. Unamontagnadibugieperfarlistaresereniequietarel’ansiagaloppanteche gli procurava questa figlia viaggiatrice che invece del lungomare diOstiaavevasceltoconostinazione terreesoticheemisteriose.
Loso, nonèbellomentireaigenitorimaeral’unicomodopertenerlilontanidauncolpoapopletticoegodermilevacanzecheavevosempresognato. Ogginonsarebbepiùpossibile. Traselfie, mail etwittervari siamomonitoratiogninanosecondoinogniminimo spostamento. Siamotutti sicuramentepiùtranquilli, ioperprima che se non sento o ricevo almeno unmessaggino da mia figlia comincio a soffrire di serie crisi di astinenza. Ma, lo confesso, ogni tantoprovounamaledettanostalgiaperquelleletterineazzurree lapossibilitàdi tagliare tutti i filie i collegamenti, veleggiandofelicemente inuna liberatoria terra dinessuno. _
Nonloavessimaidetto! Oggihosmarritoperdueore il telefonino e pensavo dimorire!