Corriere della Sera - Io Donna
Claudia Cardinale
Èuna di quelle rare dive che nonsi limitanoa farecinema, ma sono “IlCinema”. Sempre attenta e presente ai Festival più interessanti, premiatissima (ultimo, il PremioKinéo di TizianaRocca, condivisonella settimanascorsaaVeneziacon SusanSarandon), 112filmgirati (l’ultimonel2017, a 79anni, si intitolaNiente di serio diLaszlo Barbo), godedi notorietàmondiale. Alpuntodi essere identificatacon i suoi personaggi: è laCarmelina de I soliti ignoti, lameravigliosa Angelica de IlGattopardo, Marie Sarrazine de Le pistolere, accanto aBrigitteBardot. Si ricordano i suoi costumi di scena, non i suoi abiti o il suo stile personale, forse offuscato da una bellezza cesellata, matravolgente. Equi sta il problema, perché la “selvaggeria” (termine coniato daAngelo Guglielmi, il direttore arrivato negli anniOttanta inRai3 dal rivoluzionarioGruppo63) di questo straordinario personaggio sembra rimandare al gusto gipsy, all’etnico, al flamenco. Colori e irruenza, sensualità e libertà. Scialli che volano, gonne che ruotano, ruches grandi e piccole: scelte forti se si pensa all’età, quindi segnali di una certa sicurezza. Matroppo insistite e ripetute, comesi può notare da questa selezione degli anni Duemila. Dovel’abitodasera e da red carpet domina.