Corriere della Sera - Io Donna
Non riesco a evitare di essere un artista
Nonfaccionotizia, nonscandalizzo, nonhoqualitàmediatiche. sono fatto così, e se mi sforzassi di essere espansivo atuttiicosti temocheotterrei l’effetto opposto. eppure ho iniziato questo lavoro per un piacere narcisista, non lo nascondo. unavanitàcheperòè statapocosoddisfatta, senonall’internodiunacerchia ristrettaespecializzata. equestaèpermeuna formadi delusione. credevo che bastasse fare bene, o cercare di farebene, lapropria arte, per essere apprezzati, e invece purtroppo vedo che non è solo così. riconoscimenti ne ho avuti, e non pochi, e devo ammettere che di frequente quando esco di casa incontro qualcuno chemi riconosce, mifaicomplimenti, addiritturamiringrazia commossoperilmiolavoro. segiudicassi lamiacarriera per come la gentemi tratta, credo chemeritereidi essere più“usato” dai registi. e invece quando unfilmsi affidasoprattuttoalmionome, comeperaltrovarievolte è accaduto, è quasi una certezza che questo verrà snobbato dalla distribuzione, diventerà “invisibile”. ahimè non sono una garanzia di incassi. se un pianista suona bene, la gente, e gli agenti, se lo ricordano. invece nel mondodello spettacolo si devedare anche spettacolodi sé. al contrarioioincerticircoli e ambienti nonstoneanche in scena, sonodietro le quinte, anzi propriofuori dal teatro.
Però posso dire con orgoglio che sono sempre il protagonista assoluto di me stesso, che si tratti di un intero spettacoloteatraleodiunasolascenadelfilm. nondirei mai di no a un personaggio perché non mi piace il suo carattere, come artista posso rappresentare qualunque tipo di essere umano, da Jago a otello, (e ho fatto pure desdemona!). Però la lezione di vita più grande me l’ha dataamleto: non per quello che gli è successo, ovviamente, maperchéèl’unicopersonaggiochenonsi identificaconlapropria tragedia, lui esistealdi làdi tuttele vicende che lo toccano. senzadiventareun“muro” comeilBartlebydiHerman Melville che alle scelte quotidiane risponde «avrei preferenzadi no». inunacosasolagli somiglio: lui nonsapeva esser altro che uno scrivano, io non posso fare a meno di essere un’artista. Perché recitare è un’arte. e l’arteservea rappresentarelavita.