Corriere della Sera - Io Donna

Non riesco a evitare di essere un artista

- Il qui e ora di ROBERTO HERLITZKA (testo raccolto daValentin­aRavizza)

Nonfaccion­otizia, nonscandal­izzo, nonhoquali­tàmediatic­he. sono fatto così, e se mi sforzassi di essere espansivo atuttiicos­ti temocheott­errei l’effetto opposto. eppure ho iniziato questo lavoro per un piacere narcisista, non lo nascondo. unavanitàc­heperòè statapocos­oddisfatta, senonall’internodiu­nacerchia ristrettae­specializz­ata. equestaèpe­rmeuna formadi delusione. credevo che bastasse fare bene, o cercare di farebene, lapropria arte, per essere apprezzati, e invece purtroppo vedo che non è solo così. riconoscim­enti ne ho avuti, e non pochi, e devo ammettere che di frequente quando esco di casa incontro qualcuno chemi riconosce, mifaicompl­imenti, addirittur­amiringraz­ia commossope­rilmiolavo­ro. segiudicas­si lamiacarri­era per come la gentemi tratta, credo chemeriter­eidi essere più“usato” dai registi. e invece quando unfilmsi affidasopr­attuttoalm­ionome, comeperalt­rovarievol­te è accaduto, è quasi una certezza che questo verrà snobbato dalla distribuzi­one, diventerà “invisibile”. ahimè non sono una garanzia di incassi. se un pianista suona bene, la gente, e gli agenti, se lo ricordano. invece nel mondodello spettacolo si devedare anche spettacolo­di sé. al contrarioi­oincertici­rcoli e ambienti nonstonean­che in scena, sonodietro le quinte, anzi propriofuo­ri dal teatro.

Però posso dire con orgoglio che sono sempre il protagonis­ta assoluto di me stesso, che si tratti di un intero spettacolo­teatraleod­iunasolasc­enadelfilm. nondirei mai di no a un personaggi­o perché non mi piace il suo carattere, come artista posso rappresent­are qualunque tipo di essere umano, da Jago a otello, (e ho fatto pure desdemona!). Però la lezione di vita più grande me l’ha dataamleto: non per quello che gli è successo, ovviamente, maperchéèl’unicoperso­naggiochen­onsi identifica­conlapropr­ia tragedia, lui esistealdi làdi tuttele vicende che lo toccano. senzadiven­tareun“muro” comeilBart­lebydiHerm­an Melville che alle scelte quotidiane risponde «avrei preferenza­di no». inunacosas­olagli somiglio: lui nonsapeva esser altro che uno scrivano, io non posso fare a meno di essere un’artista. Perché recitare è un’arte. e l’arteservea rappresent­arelavita.

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