Corriere della Sera - Io Donna

CHIAMIAMOL­E PURE SCHIAVE

In un romanzo del 1985, la scrittrice canadese ipotizzava una società dove la riproduzio­ne era affidata alle ANCELLE. Quel libro è diventato ora una serie televisiva di successo. Attuale in un momento in cui troppe donne sono ancora considerat­e “inferiori

- Margaret Atwood di Luca Mastranton­io Il racconto dell’ancella The Handmaid’s Tale) L’altra Grace),

Acosa serve la letteratur­a? Per esempio, a ricordarci che gli errori e gli orrori della storia possono ripetersi. Per questo Margaret Atwoodnonp­arladi “fantascien­za”, ma di “fiction speculativ­a”, riguardo al libro ( da cui è stata tratta una recente serie tv di successo. Nel libro del 1985, tornato in libreria per Ponte alle Grazie (che pubblica anche Atwood immaginaun­a società teocratica incui ledonne fertili sono schiave delle coppie agiate per fini riprodutti­vi. Abbiamo parlato con la scrittrice che in Italia riceverà il RaymondCha­ndler Award, premio letterario del Noir in Festival (lectioil6d­icembre, ore12, all’università­Iulm di Milano, premiazion­e il 7 dicembre, ore 21, alTeatro Sociale diComo).

Com’è cambiato ilmondodal 1985?

Con laGuerra Fredda, molti in Europa vedevano gli Usa come terra di democrazia, libertà, apertura. Non sapevanomo­lto della storia americana del XVII secolo, né della schiavitù del XIX, temi che ilmio romanzo attualizza­va: all’epoca fuvisto conscettic­ismo! Oggi abbiamo laCasaBian­ca che vuole scavalcare la Costituzio­neeviviamo­inunasocie­tàdoveaume­nta il divariotra­imoltoricc­hi e tuttigli altri, unconflitt­ochecongli effettieco­nomici e sociali dovuti al cambiament­o climatico può portareagu­erre, oltrecheac­atastrofin­aturali.

La condizione delle donne èmigliorat­a?

Siamoallat­erzaondata femminista. Laprima

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