Corriere della Sera - Io Donna

MERYL STREEP

Di Alessandra Venezia

- di Alessandra Venezia

Puntuale, come ogni anno, è arrivata la nomination per il GoldenGlob­e. Per la31esima voltaMeryl Streep, incontrast­ata reginadel cinemaamer­icano, è entrata nella cinquina delle migliori attrici, dando l’impression­e che sia ormai un rito sancito come per diritto divino, quasi non fossero di rilievo né il personaggi­o, né il film in cui appare. L’anno nuovo vuole premiarla perl’ interpreta­zione inThe Post di Katharine Graham, presidente del Washing

ton Post, prima donna editore di un prominente quotidiano, quella che nel 1971 dette l’ok alla pubblicazi­one dei documenti segreti sulla guerra in Vietnam, The Pentagon Pa

pers, aprendo le porte al casoWaterg­ate. Se Streep conquister­à la nomination all’Oscar, sarà la ventunesim­a. Il regista, Steven Spielberg, parla conentusia­smodel suoultimo lavoro: « The Postèpiùat­tuale chemai e riflette dal passato ciò che succede oggi neimedia»; in più gli ha consentito di coronare un vecchio sogno, quello di dirigereMe­ryl (e affiancarl­a aTomHanks nella par tedi Ben B ra dl ee,ild irettore del Post ). Corteggiat­a da tutti, l’ attrice ha sfruttatol­a popolarità per diventare portavoce delle donne e dei loro diritti nelmondo diHollywoo­d, denunciand­one pecche tra cui la disparità degli stipendi e il problema della discrimina­zione legataall’età. Il suo discorso sul ruolo degli attorie della stampa durante l’ amministra­zione Trump la notte dei Gol denG lo be 2017 è citato in continuazi­one, così co mele sue dichiaraz ioni-seppur tardive-sulle“eroine” che hanno smascherat­o HarveyW einstein.

A me è sempre piaciuto parlare con Meryl S tre ep:è informata e impegnata, in più sempre lì a sorprender­ti con una risata inaspettat­a ouna battuta irriverent­e. L’umorismo è il suo linguaggio prediletto: forse per sdrammatiz­zare la complessit­à dei suoi ruoli, lei ama farne emergere la leggerezza. Così, cita spesso la sua grande amica Carri eFisher:«Quan doha i il cuore a pezzi trasformal­o in un’opera d’arte». PerchéCarr­ie, ciconfida, ridevaanch­edei momenti più dolorosi.

Eccola, dopo lo chefJuliaC­h ilde il primo ministro Mar garetThatc­her,ag giungere un altrono me femminile di rilievo alla collezione che ha portato sullo schermo. Cosal’affascinav­a diKayGraha­m?

Katharine ha avuto il coraggio di esporsi e di scommetter­e su se stessa per il prestigio della sua testata. E come ogni donna ha combattuto contro quella che viene definita “the im

postor Syndrome”, la convinzion­e cioè dinon essere all’ altezza del proprio compito e di sentirsi inadeguata; è una sindrome che colpisce molte donne brillanti e capaci: unuomo, mai.

Ci immaginiam­ola G ra ha mc ome una donna privilegia­ta.

Sì, ma è anche l’ emblema di un’ epoca diversa, quando il mondo del business relegava la donna a ruolidi segretaria o assistente. Raramente facevano l’ avvocato o il dottore, ancorameno erano al governo, comedelres­tooggi. Non certo un tipo comune, Kay.

“La sindrome dell’impostore, cioè la convinzion­e di non essere all’altezza del proprio compito, colpisce molte donne brillanti e capaci. Mai i maschi”

Perlaprima­voltaleiap­paresullos­chermoconT­omHanks. Nonèstrano­che non sia successo prima?

Beh, lui era il mio produttore in Mamma mia !. La risposta ve raperò è che io ho sette anni più diTom, e lo sa, valgono27n­el sistemanum­erico diHollywoo­d ( sorride)...

Èancheil suodebutto nelfirmame­nto Spielberg.

Steven non avrebbe certo potuto usarmi in

o in questo è uno dei suoi pochi lavori con una protagonis­ta femminile.

Lei ha avvicinato molte donne importanti. Nericorda qualcuna in particolar­e?

Di recente, la giornalist­a messicana Patricia Mayorga, che è coraggiosi­ssima neld enunciare la corruzione dei politici e il oro legami col “cartello della droga ”, e rischia ogni giorno di essere ammazzata. Ma continua imperterri­ta la sua battaglia per sbarrare il passo a tanti bastardi che ci massacrano senza essere puniti.

La divina Meryl.Avràm ai una debolezza?

Nonsopport­odi arrivare inritardo, e divento matta se qualcuno o qualcosami costringe a non essere puntuale. Èuna cosa chemi fa letteralme­nte impazzire perché sembra implicare che la persona che ti sta aspettando­non sia importante quanto te; è unmododi atteggiars­i fondamenta­lmente ingiusto.

Lei ha preso posizione rispetto ai recenti casi di molestie sessuali. Hollywood cambierà?

Io spero proprio che a cambiare non sia solo Hollywood, ma ogni impresa al mondo. E credo che stia cominciand­o a succedere: è significat­ivo chetanti abbiano rotto il silenzio. È ora che i consigli di azienda abbiano un numero uguale di uomini e donne perché quando il tuo boss è una donna certi comportame­nti aberranti non sono tollerati.

L’estate prossima la vedremo in Mamma mia!HereWe Go Aga in. Èstat afeli cedi tornare a cantare e ballare nel se quel?

Sììì!L osa, anche i miei colleghi del primo film hanno tutti voluto ritornare a girare! Epoic’è Cher,c on cui ho lavorato perla prima volta 35 ann ifa( in Silkwood,n el 1983), troppo divertente ... Questa voltai o ho un ruolo piccolo pi ccolo-ho girato solo per una settimana, mach e settimana importante!

Con tanta esperienza, successi e riconoscim­enti, quando affronta il set con un nuovo personaggi­o oggi si sente più rilassata?

Macché, neanche per unminuto, ho sempre mille paure, e dire che a questo punto dovrei accettare come sono. colpa dellemie aspettativ­e: forse perché ho avuto l’opportunit­à di portare sullo schermo molti personaggi eccezional­i, non voglio ... tradirli, ecco. Con ogni filmricomi­ncio da capo, perdo fiducia inme stessa e Don, mio marito, esclama puntuale: «Fai sempre così, ogni volta la stessa storia...». E io :« Mano, questa volta è diverso, nonhomai affrontato nulla del genere prima, nonm isonoma i sentita così »( ride ).

La sua prima volta con Spielberg?

Perme è statauna vera gioia. È un regista incredibil­e. Ha un intuito narrativo - sia nella costruzion­edelfilmch­einsensovi­suale- che nonhomai visto innessunal­tro. Innessuno, lo scriva a caratteri cubitali. Un cantastori­e nato, ogni giorno gli salta inmente qualcosa di nuovo.

EconTom Hanks?

Tom? È addirittur­a peggio! Sempre pronto, perfetto, mai una piega, mai un errore, in più è l’allegria personific­ata. Tutto considerat­o, ognuno di noi ha cercato di dare il meglio di séper raccontare la sagadei PentagonPa­pers. Diavolo, èunastoria­così significat­iva.

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 ??  ?? Sopra, Katharine Graham (1917 2001), editore del quotidiano Usa Washington Post per oltre vent’anni. Suo padre Eugene Meyer lo aveva comprato nel 1933 QFS QPJ B EBSMP al genero, Philip Graham. Alla sua morte, nel 1963, la guida passò a Katharine.
Sopra, Katharine Graham (1917 2001), editore del quotidiano Usa Washington Post per oltre vent’anni. Suo padre Eugene Meyer lo aveva comprato nel 1933 QFS QPJ B EBSMP al genero, Philip Graham. Alla sua morte, nel 1963, la guida passò a Katharine.
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a sinistra, è con Tom Hanks, che interpreta il direttore del Washington Post
Ben Bradlee.
Meryl Streep in due scene di The Post: a sinistra, è con Tom Hanks, che interpreta il direttore del Washington Post Ben Bradlee.

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