Corriere della Sera - Io Donna
AI BAMBINI PIACE L’OPERA
Amori, odi, tradimenti: sul palco sentimenti ed emozioni sono amplificati. E conquistano anche i PICCOLI SPETTATORI. Per appassionarli alla lirica, i Teatri studiano strategie su misura. Con la complicità delle maestre
La prima reazione, quasi sempre, è il rifiuto: so già che non mi piace/non l’ascolto neanche morto. Poi però, succede il miracolo: bambini e ragazzi lasciano in unan gologli smartphone e cantano. Non il rap, nean chele canzoni deit al ent. No:l’ o pera. Ormai è un fenomeno, con cifre importanti. Enti lirici, associazioni, privati entusiasti mettono in campo iniziative per portare i più piccoli all’opera, rendendoli protagonisti sul palco. In spettacoli veri, conl’orchestra, le scenografie, i cantanti. Ed ecc oche quel linguaggio astruso li appassiona, la musicali rapisce. Le storie li commuovono. È la vita vera, fatta di carne esangue. Non quella mediata da uno schermo, piccolo o grande che sia. «L’opera va dritta al cuore. Basta avere il libretto, qualcuno che spieghi e il gioco è fatto, perché èuno spettacolo completo, conuna grande potenza» diceMario Acampa, autore e conduttore di TAO: tutti all’opera, il nuovo programma inonda su C lassi caHD(Sky,c anale 138), conl’ obiettivo di avvicinare a questo mondochi se ne sentelontano. Comei ragazzi che non hanno sentito mai nemmeno nominare Il barbiere di Siviglia. «Malarealtàèche quando ci entri, non ne esci più» aggiunge il conduttore. Ed è proprio Il barbiere, tema della prima puntata( a seguire, Tosca e La Traviata ), ad aver già conquistato i fan del canale, raddoppiati rispetto allamedia. Senonèmai troppo tardiper avvicinarsi, come propone TAO, è anche vero che prima si comincia, più immediato è il risultato. Il Teatro alla Scala ha avviato nel 2014 il progetto Grandi spettacoli per piccoli, fortemente voluto dal sovrintendente Alex anderPe re ira, che ne aveva parlato su Io donna nell’editoriale del 2 dicembre: due titoli a stagione (ora c’è Il
barbiere di Siviglia, seguirà L’elisir d’amore), inversione ridottadi 1 ora, conl’orchestra e i solisti dell’ Accademia. A fine spettacolo, i cantanti incontrano i bambini per gli autografie i selfie: 23 le recite previstema non bastano a far fronte alle richieste. Da quando è partito
il progetto, hanno già partecipato in 150mila. Stessa opera, si cambia città: andrà in scena ad aprile al Teatro del Maggio musicale fiorentino Il Barbiere di Siviglia della compagnia Venti lucenti, che ogni anno porta sul palcoscenico 900 alunni di elementarie medie. Qui lo spettacolo «nonè “per” ma “con” i bambini, che sono attori, cantanti, ballerini» puntualizzala regista Manu L al li. Il progetto All’ Operava avanti da 11 anni :« Ormai incontro trentenni con l’ abbonamento che ho visto da piccoli ». Che cosa appassiona ?« L astoria. I personaggi sono estremizzati, la strega è cattivissima, ci sono sentimenti totalizzanti. I bambini scoprono emozioni vere. Mi dicono: Manu, ci batte forte il cuore ». Tutti, a gruppi di 300, partecipanoalla recita al fiancodei cantanti dell’Accademia del Maggio: le serate del
Barbiere sono già sold out. La fedeltà all’originale è assoluta: se nella Carmen“per grandi” proposta di recente dalMaggio, si è stravol- to il finale (con la protagonista che resta viva e vegeta) nella Donna di Siviglia dei bambini andata in scena poche settimane fa, Carmen muore, co meda tradizione. Gli interpreti sono quelli che hanno partecipato l’ anno scorso al campo estivo, una vacanza studio diversa dallesoli te, un esperimento forse unico in Italia. Meglio la lirica dell’Inghilterra.
Ma il progetto a più ampio raggio, che coinvolge addirittura 50mila bambini ogni anno, dalla scuola maternaal lemedie, indiversi teatri italiani (a Roma Argentina, Eliseo e Quirino; poi il Comunale di Bologna, il Teatro della Pergola di Firenze, il Pergolesi di J esi e altri ), è Europa In Canto. In questi giorni, l’ associazione sta presentando alle maestre (a ogni incontro ne arrivano più di mille, e tutte entusiaste) la nuova app«ch ed arà la possibilità di entrare nel teatro, ascoltare l’audiolibro, vivere sul cellulare l’ esperienza del teatro» spiega il direttore artistico Germano Neri. «È uno strumento didattico che affianca quelli tradizionali: ogni partecipante riceve un libro sull’opera con il cd e un dvd karaoke. Quest’anno facciamo Aida, con solo qualche taglio per nonappesantire». Il lavoro dura mesi: si parte con la formazione dellemaestre che poi vanno avanti in autonomia, con il lavoro in classe. Il linguaggio desueto non spaventa: «Anzi, c’è la curiosità di cercare il significato delle parole astruse ». Nel gran finale, in teatro, i bambini indossano i costumi realizzati da loro, e salgono sul palco per affiancare i cantanti nelle arie più celebri. E pazienza per le storie tragiche. «I sentimenti sono attualissimi: l’amore, il tradimento, la vendetta, il coraggio. Radamese Aida finiranno nella tomba, madaeroi, saranno idealizzati ». Nessuno stravolgimento del testo, nessuna modernizzazione. L’ opera piace così com’è: vera.