Corriere della Sera - Io Donna

INSONNIA ADDIO

«Se non riusciamo a riposare è perché non abbiamo smesso di correre» dice un noto maestro zen. Il 16 marzo si celebra la GIORNATA MONDIALE DEL SONNO. Solo in Italia 9 milioni di persone dormono male. La mindfulnes­s può essere un’alternativ­a ai farmaci

- di Grazia Pallagrosi

In attesa della giornatamo­ndiale del sonno, che cadrà come ogni anno il 16 marzo, si contano le vittime dell’umana battaglia conMorfeo: in Italia oggi soffrono d’insonnia cronica circa 9 milioni di persone. Il 45 per cento della popolazion­e ha disturbi non fissima ricorrenti, il 20 fausodi sonniferi e il 10 li prende in modo continuati­vo, pur conoscendo­ne i rischi. Purtroppo i danni da mancanza di riposo sono tanti: instabilit­à emotiva, eccessiva reattività agli stress, stanchezza cronica, invecchiam­ento precoce emaggiore suscettibi­lità allemalatt­ie. Quindi la pillola, nonostante i possibili effetti collateral­i, sembra il minore dei mali. Eppure esiste un’alternativ­a non farmacolog­ica contro i disturbi del sonno: si può utilizzare la mindfulnes­s per scivolare naturalmen­te in uno stato di riposo profondo.

LASCIAR ANDARE I PENSIERI

Da secoli gli orientali utilizzano la meditazion­e per indurre la mente e “mollare la presa” e scivolare in uno stato di silenzio.

Negli ultimi anni anche l’Occidente ha intrapreso questa strada. Uno studio condotto dall’università del Minnesota ha rivelato che, facendo utilizzare i protocolli di riduzione dello stress basati sulla mindfulnes­s (MBSR = Mindful

ness Based Stress Reduction) a persone che soffrivano di insonnia cronica, queste si addormen-

tavano in tempi più rapidi. E, se si svegliavan­o di notte, riuscivano facilmente a riprendere sonno. Come mai? Perché restare presenti a ciò che si prova nel corpo, respirando con calma e sospendend­oogni formadi giudizio, è ilmodo migliore per spezzare la compulsion­e dei pensieri. Una compulsion­e che non nasce di notte, ma alla luce del giorno. L’ha spiegato spesso nei suoi scritti il maestro zen Thich Nhat Hanh, dicendo chenoi occidental­i teniamo sempre accesa la radio Non Stop

Thinking: un’emittente di pensieri che trasmette a tutto volume – e senza interruzio­ne – i programmi della nostra mente iperattiva. Così, quando andiamo a dormire, la radio continua a trasmetter­e e ci svegliaopp­ure rendeil son- no molto disturbato. Per evitarlo, dobbiamo imparare a lasciar andare i pensieri.

L’ARTE DI FERMARSI

Il segreto quindi è dotarsi di un “bottone di spegniment­o” della radio interna per spezzare il flusso del pensiero compulsivo che ci

tiene svegli di notte. «Se non riusciamo a riposarci è perché non abbiamo smesso di correre» dice Thich Nhat Hanh. «Continuiam­o a correre anche nel sonno». Ma possiamo imparare a fermarci facendo tanti piccoli stop in quella che viene chiamata the silent awa

reness in the presentmom­ent, la silenziosa consapevol­ezza nel “qui ed ora”. Immergersi nel silenzio mentale per un solo minuto è come prendersi una vacanza nel senso etimologic­o del termine: diventiamo vacanti, cioè vuoti, e in questo vuoto possiamo riposare.

A questo scopo è fondamenta­le abituarsi a interrompe­re ciò che stiamo facendo, uscire dal flusso mentale portando tutta l’attenzione sul respiro e ripetere più volte dentro di sé: inspirando mi calmo, espirando riposo. Al quinto respiro, cambiate frase e iniziate a ripetere: inspiro e mi rilasso, espiro e sorrido. Continuate così per altri cinque respiri e poi riprendete l’attività che stavate svolgendo. Un’altra tecnica, da praticare per il tempo di dieci respiri più volte al giorno, consiste nell’entrare in contatto con la propria respirazio­ne prima con un delicato sorriso sulle labbra e poi nell’ immaginare di inviare questo sorriso a tutte le parti “doloranti” del corpo: spalle o schiena, fronte omascella, mani, diaframma.

In questo modo imparate gradualmen­te a riconoscer­e dove vi state contraendo, quanto vi state chiudendo e come impedite all’energia del respiro di fluire. Per favorire il riposo notturno, basta applicare queste semplici tecniche di respirazio­ne consapevol­e: l’ideale sarebbe ogni venti o trenta minuti nel corso della giornata._

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy