Corriere della Sera - Io Donna
SIGNORE DI PALAZZO
di Maria Teresa Meli
Fedelissima a Silvio Berlusconi lo è. Su questo non c’è dubbio. Lo difende sempre e gli dà quasi sempre ragione. Ad esempio, quando il leader di Forza Italia lanciatosi all’inseguimento di Salvinihapropostodiespellereiseicentomilamigrantipresenti inItalia, leinonha avutodubbi: Giusto, dobbiamo farlo prima che diventino un milione . EppureMariastella Gelmini, Maria Star, come la chiamavano da giovane, non appartiene a quel cerchio ristretto di donneazzurrecheaccompagnanoBerlusconinellevestidiamiche, segretarie e assistenti. Del resto, anche la suacarrierapoliticaèdifferente da molte rappresentanti del mondo femminile di Forza Italia. Ha fatto tutte le tappe, partendodalla gavetta: consigliere comunale aDesenzano (lìperò le fecero unamozione di sfiduciaperchénonc’eramai), assessore provinciale a Brescia, poi in regione Lombardia e infine in Parlamento.
È stata anche ministra dell’Istruzione. Contestatissima. Ma chi non lo è quando siede su quella poltrona? Classe 1973, Gelminihaunafiglia, Emma, e un bel po’ di voti per conto suo enongrazieaBerlusconi. Loha dimostrato alle ultime elezioni comunalidiMilanoprendendo unamarea di consensi. Tant’è vero che il leader di FI ventilò la sua candidatura alla presidenza della regione Lombardia al posto del leghistaFontana. Ovviamente, nonsenefecenulla, maleiconsolidòlasuaposizione. Digaffe, comechiunquebazzichi inpolitica, nehafatte tante. Però nonleperdonaronomaidi essersi spostatadaBrescia aReggioCalabriaper fare gli esami da avvocato. Lì la promozione era assicurata, in Lombardia mica tanto. Maria Star, colta in flagrante, si giustificò così: Lamia era una famiglianon abbiente chenonpotevamantenermi a lungo, quindidovevo diventare avvocata presto .