Corriere della Sera - Io Donna
Una scuola da capovolgere
Ragazzi che studiano solo perle interrogazioni programmate, che competono gli uni con gli altri e dormono mentre il prof spiega. Se la scuola è (anche) questo, che fare? Una possibile risposta arriva dalla classe capovolta, che funziona al contrario: «In aulaci siesercita ingruppo. Gli studenti scelgonoi temida approfondire, mentre l’insegnante coordina. A casa poi, si ascolta la lezione inp od cast », spiega Daniela Di Donato che ha adottato la flipped classroom alla scuolamedia G.G Belli di Roma. Ilmetodo, nato in Colorado, è arrivato in Italia qualche anno fa. Ora è già tempodibilanci, e saranno gli stessi studenti a farli: l’occasione è il IV Convegno internazionale di didattica capovolta “Collaborareper imparare” che si tiene il24presso l’ Università di Roma Tre, organizzato dall’associa zio neFlip net, che raccoglie 3000 docenti. I nostri ex studenti, ormai all’università, ci raccontano che oggi sanno lavorare in modo cooperativo, ed è una competenza importante, così come il sapersi organizzare in autonomia dice Maurizio Maglioni, presidente di Flipnet.«H anno sviluppato abilità relazionali: nellaf lippe dcl assroomsiim para a comunicare, non si sta a guardar egli altri che comunicano ». Non si ascolta passivamente una lezione su Petrarca, masi confronta una poesia di Petrarca con quella di un autore contemporaneo .« I ragazzi si sentono protagonisti perché creano i contenuti. E imparano meglio, perché sono motivati.