Corriere della Sera - Io Donna
INTERVISTA AD ALESSANDRO BORGHESE SUL CIBO
Tra le cosechese impari da piccolo è meglio, c’ è anche il gusto per il cibo e la buona musica. Alessandro Borghese l osa, cihacostruito attorno un programma-Kit chen Sound
(di cui esiste anche l aversi on ekids.Lan uova edizione, per adulti, oltre che suSkyUno,d al 23 aprile sarà disponibile anche su corriere. it)-ecerc adi insegnarlo ogni giorno alle sue figlie. «Arizona ha sei anni ed è un poco più raffinata, ha un suo gusto, non è sempre semplice convincerla a provare qualcosa di nuovo. La piccola, Alexandra, ha22m esi ed è un caterpillar, mangia tutto, dal broccoloalla cioccolata, dalla bistecca alla pasta con le vongole...». Anche le ida bambino era così vorace? Be’, ricordo che mangiavo. Non ero particolarmente schizzinoso. Ad esempio ho in mente il sapore del fegato allapiastra chemi facevamia mamma quando diceva che avevo bisogno di ferro... La notizia qui è che sua mamma, Barbara Bouchet, cucinasse il fegato alla piastra, no? Ecco, mi sono espressomale. Riformulo: ho in mente il sapore del fegato alla piastra che mia mamma dava disposizione di cucinarmi. Amangiarebenesi imparadapiccoli? Sì, il palato va stimolato. Ma non credo che i bambini vadano forzati troppo, altrimenti non è sperimenta rema essere obbligati a fare qualcosa. Bisogna però dedicare del tempo per preparare loro qualcosa di sano e gustoso. Econ lamusica? Con lamusica è lo stesso. Non esistono le canzoni specifiche per i bambini, almeno nonperme che sono appassionato di rock. Di conseguenza anche le mie figlie sono rockettare: mentre andiamo a scuola, inmacchina ascoltiamoi LedZeppelin. Mai cantata nemmeno una volta Le tagliatelle di nonna Pina?
Mai. E nemmeno Cristina D’Avena. L’errore più comune che vede fare ai genitori parlando di cibo, invece? Ognuno fa il suo. L’unica cosa che dico è che sarebbe il caso di trovare ogni tanto il tempo per mangiare seduti. E anche qualcosa di cucinato, magari.