Corriere della Sera - Io Donna
COME IMPARARE A PERDONARE
Di Benedetta Verrini
Una grave offesa, anche la peggiore, come il tradimento può essere metabolizzata e rielaborata. Lo sostiene uno psicologo in un manuale appena uscito: senza dimenticare, una coppia può andare avanti e trovare un nuovo EQUILIBRIO. E se l’unione fallisce? Saper mediare serve anche a una corretta separazione
Perdonaedimentica, forgiveandfordiceunaforisma inglese. Fosse facile. Siamo tutti d’ accordo che non è un bel viver etra vendetta e rimorso. Ma superare un’ offesa al punto di cancellarla dalla nostra memoria non è impresa da poco. E diventa ancora più difficile quando si tratta di sentimenti e addirittura c’è dimezzo un tradimento. Per una coppia è davvero possibile ricucire la ferita di un’infedeltà? Guardando i numeri delle separazioni in Italia si direbbe di no, se è vero che il 40 per cento dei matrimoni va a finire in tribuna ledo poche l’ uno o l’ altro coniuge ha infranto il patto di fedeltà, come fa notare l’ Associazione degli avvocati matrimonialisti. Più vendetta che perdono, insomma.
Certo, nell’ era delle relazioni liquide ed eidivorzism art, è la strada più facile. E se invece le coppie usassero lo strumentodel perdonoper riparare il danno? È la sfida proposta da Camillo Regalia, che insegna Psicologi asociale all’ Università Cattolica di Milano e su questo tema delicato ha appena scritto un libro( Ci perdiamo o ci per
doniamo? ed. San Paolo) che par teda una premessa forte: il matrimonio è l’ unione di due persone che imparano aperdonarsi. «Ma attenzione» dice l’autore: «ilperdono autentico non è assolutamente un col podi spugna. Èl’esito di un processo simile all’elaborazione del lutto: come non si dimentica una persona cara scomparsa, masi impara a non farsi sopraffare dal dolore del ricordo, così nel perdono il passato non viene dimenticato, ma solo liberato dai suoi aspetti più incontrollabili ». Se si raggiunge questo traguardo, il benessere individuale e il “salto di qualità” nella coppia sono davvero tangibili: chi ha subito il torto non si sentirà più sopraffatto dal risentimento, e chi invece ha offeso avrà capito quali conseguenze ha scatenato il suo comportamento.
Non solo è difficile arrivare al perdono, ma bisogna anche capire che “tipo di perdono” stiamo cercando di raggiungere. «Spesso ci si illudedi essersi riappacificati, maalla prima incomprensione tuttala delusione sopita riemerge », prosegue l’ esperto .« Succede anche quando il perdono è sollecitato dalle circostanze, ad esempio le aspettative dei familiari o il timo redi resta resoli ». Sono tutte forme false o non complete di perdono, avverte Regalia, e non tutte“sane ”. Qualche esempio? Il“perdono distaccato” dato solo a parole, mach esi traduce in una freddezza emotiva che non fa bene alla coppia; il“perdono ambivalente”, tipico di chi ha assolto troppo in fretta il partnerma alterna momenti di benevolenza amomenti di risentimento; infine il “perdono vendicativo” di chi vuole esercitare un potere sull’altro giocando sui sensi
di colpa. Anche se le cose da perdonare all’ interno di una coppia possono essere tante (l’indifferenza, uno stile irrispettoso, lebugie, il rivelare segreti personali), è sempre l’infedeltà l’offesa più grande. «Travolge facilmente i più giovani, mentre le coppie piùmature cercanodi farsiaiutareper tentaredi rimettere in piedi la relazione», spiega Luciano G rigoletto, psicoterapeuta, responsabile scientifico della re tedi consultori familiari della Fondazione EdithStein, che di coppie in bilico ne vede tante. Mach i si trova al bivio, vuole perdonare o essere aiutato a lasciarsi? «Il desiderio è quello di perdonarsi» prosegue, «ma spesso uomini e donne cadono in un classico gioco di ruolo, quello della vittima e del carnefice. Uno dei due nonmanca di rinfacciare all’altro le sue colpe, ma anche il carnefice, a un certo punto, rispedisce al mittente le sue ragioni, in un’ altalena infinita ». Acomplicare le cose c’èpoi ladifferenzadi genere, che si fa sentire anche nel tradimento .« Il maschio resta molto centrato sus es tesso :“Io con una donn amiamo ”, comec anta vaGa ber» riflette lo psicologo .« Perla donna l’infedeltà ha una cornice relazionale, quindimette in giocomolto di più. Per questomotivo lui tende a sottovalutare l’accaduto (persino quando lo subisce), perché cataloga la fattispecie come “sbandata”, anche quando nonècosì». Per uscire dall’ impasse, la coppia non può semplicemente“metterci una pietra sopra ”.« Quandosi ingoia un tradimento senza mai affrontarlo, forse diventa persino difficile continuare a parla redi coppia », avverte G rigoletto. Quale strada, allora? Il cambiamento: riconoscersi entrambi come persone fragili, che possono sbagliare; essere disposti a riorganizzare le abitudini quotidiane, a rispettare i reciproci spazi emomenti di autonomia.
Non sempre il perdono però porta con sé anche la riconciliazione: capita quando paceèfatta, maper ilbenedi tuttinonèil ca sodi continuare a vivere sotto lo stesso tetto. Riuscire a perdonare diventa utile pure se si è deciso di separarsi, perché rendemeno conflittuali gli ex. «L’atteggiamento emotivo delle coppie è molto diverso nella fa sedi separazione rispetto a quella successiva del divorzio », commenta Raffaella Pini, avvocato familiari stadi Milano .« Alla separazione arrivano nel momento più caldo del conflitto, travolti dalle emozioni », spiega .« Nell’ 80%deic asi però riusciamo a trasformare le separazioni da giudiziali in consensuali, e le coppie giungono al divorzio più serene, magari hanno mediato e chiarito gran parte delle questioni economiche e sull’ affidamento dei figli ». Chi è più disposto a perdonare ?« Le donne: molte mie clienti ammettono di aver già perdonato altri tradimenti, prima di aver deciso di separarsi. Gli uomini faticano a mettersi in discussione. E poi, difronte alla prospettiva della fine del matrimonio, c’ è un atteggiamento molto diverso: mentre l’ uomo sente che il divorzio gli offre una seconda possibilità, la donna sente soprattutto la preoccupazione per i figli».