Corriere della Sera - Io Donna
I furbetti del cartellino: quando la realtà supera la fiction
Quando ho letto la notizia chemetà dei dipendenti del Comune di Ficarra erano indagati per assenteismomi sono chiesto: e quellidel ComunediPicone? Labattutanonèungranché, ma se avete lapazienzadi seguire il ragionamento forse vi sembreràmeno banale. Dunque, 23 dipendenti su 40 del Comune di Ficarra, in provincia di Messina, sono indagati per assenteismo. Timbravano il badge e poi si recavano almercato, dal meccanico o a fare altre commissioni. Comportamento che, in alcuni casi, è proseguito permolti anni. Il numero record di “furbetti del cartellino” è emerso daun’inchiestadellaProcuradiPatti chehaportato alla sospensione dalla funzione 16 persone, misura cautelare eseguita dai carabinieri. Gli indagati sono ritenuti responsabili di truffaaggravata econtinuataaidannidell’Ente Pubblico e di false attestazioni o certificazioni. Inrealtà, quellocheèsuccesso a Ficarra non è solo una storia di italico malcostume. Lo scandalo vero è che in un comune di 1.400 anime (Ficarra appunto) ci sono 40 dipendenti. Quaranta, unoogni 35 abitanti. Nessun comune del Nord può permettersi un simile lusso, che assomiglia moltoal famosoredditodicittadinanza. E Picone? La storia di questo ennesimo malcostume era già stata raccontata al cinema, ambientata in Sicilia e interpretata dai cognati Salvo e Valentino, cioè Ficarra UOB TDFOB EFM MN L’ora legale, EBM EVP DPNJDP 'JDBSSB & Picone. Il film è e racconta la vita di Pietrammare, unpaesino vissuto permolto tempo sotto la guidadipoliticicorrottieopportunisti. Mavieneeletto unnuovosindaco, decisoacambiare lecattiveabitudini dei suoi concittadini, regolarizzando tutto ciò che è contro la legge. Questo sì che è uno scandalo! Salvo e Valentino rappresentano bene la popolazione di Pietrammare (rappresentano bene noi): da una parteimolti, comeSalvo, chenelmalcostume ci sguazzano, traendone il proprio piccolo o grande tornaconto; dall’altraipochi comeValentinochevorrebberounPaesemigliore. Ma i due cognati scoprono di esseremenodiversi di quantopensasseroperchéquella versola legalità è una strada in salita, soprattutto per chi nonèmai stato abituato a percorrerla. Uno degli indagati, oltre ad assentarsi lui stesso, ha candidamente ammesso di aver agito in quel modo per trent’anni, confermando di aver consentito che le condotte dei propri dipendenti fossero regolate in base alla “coscienza personale”. Ma questo non ricordo più se è successoaFicarraoaPicone, nella finzione o nella realtà. Che poi, a bene vedere, hannoungradodiparentelamolto stretta, tipo cognati.