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Parkinson: perché bisogna scoprirlo presto

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Diagnosi precoce e terapia mirata possono fare la differenza per chi soffre della malattia di Parkinson, peccato che in almeno tre casi su dieci vengano commessi errori nel riconoscer­lo e soprattutt­o distinguer­lo dal “tremore essenziale”, un’altra patologia dai disturbi simili. Unnuovodis­positivo potrebbe aiutare ascoprirlo presto e tre device potrebbero aiutare a tenerlo meglio sotto controllo. I prototipi dei quattro apparecchi sono frutto delle ricerche di Lazzaro Di Biase, neurologo dell’università Campus Bio-medico di Roma, che ha creato una startup per testarli, con la speranza di renderli disponibil­i entro il 2020. «Alcuni mesi fa avevamo realizzato un “orologio” dotato di un algoritmo in grado di ridurre l’errore diagnostic­o all’8 per cento. Con il nuovo device vorremmo portare a zero questo margine. Stiamo lavorando anche a uno strumento per ottimizzar­e l’efficacia delle terapie: attraverso microsenso­ri impiantabi­li sarà in grado di dosare la quantità di farmaco più adatta e indicata» segnala Di Biase. In Italia sono almeno 250 mila le persone affette da Parkinson. I disturbi tipici sono la difficoltà e la lentezza nei movimenti, la rigidità muscolare e il tremore a riposo. Per conoscere meglio la malattia e aiutare pazienti e caregiver italiani a gestire i problemi quotidiani, ora c’è anche una app: Noiparkins­on, creata da un team di esperti multidisci­plinare. Antonella Sparvoli

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