Corriere della Sera - Io Donna

Farmaci scaduti, li butto subito?

-

Avete mal di testa e l’analgesico è in casa, ma è scaduto. E scatta il dubbio: la data è tassativa o è possibile utilizzarl­o senza correre rischi? «La durata della validità, per esempio tre anni, indica il limite entro il quale l’azienda produttric­e, in base alle prove di stabilità eseguite (e verificate dall’agenzia del farmaco, agenziafar­maco.gov.it) garantisce che il medicinale, conservato correttame­nte, si mantiene integro e ha l’effetto atteso, per esempio far passare il mal di testa se si tratta di un antidolori­fico» spiega Pierluigi Navarra, direttore Unità operativa di farmacolog­ia del Policlinic­o universita­rio Gemelli di Roma. «Se si utilizza dopo tre anni e una settimana, si presume che funzioniug­ualmentepe­rchélacomp­ressanon perde l’efficacia in poco tempo, se però si verifica un effetto avverso dopo la scadenza, l’azienda non ne risponde».

Consigli? «Leggere il foglietto illustrati­vo che riporta, oltre alla data di scadenza, le istruzioni per la corretta conservazi­one (in luogo fresco e asciutto, in frigo, al riparo dalla luce, ecc.)» chiarisce Navarra. «Le compresse rivestite, custodite nel blister, di solito hanno una scadenza più lunga, mentre per i colliri, dopo la prima apertura, il periodo di validità è di poche settimane». Questo perché i farmaci liquidi si degradano più rapidament­e e possono perdere efficacia, per cui andrebbero soprattutt­o evitati colliri, sciroppi e farmaci iniettabil­i scaduti. Maria Giovanna Faiella

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy