Corriere della Sera - Io Donna
“RICORDO LA CUCINA POVERA DELL’INFANZIA. I MIEI PERÒ NE TRAEVANO DELIZIE”
Germano (Roma) Informatore scientifico
«Quando tornavo a casa, nonno Cesare mi diceva: “Non sai cosa ti ho portato!”. Wow, l’ora della cena si avvicinava. Selezionava gli ingredienti, accendeva i fuochi e la cucina si riempiva di profumi. Tutti cominciavano ad avere fame… ». Germano, informatore scientifico, 45 anni, vive a Roma, in un appartamento con vista (sulla Basilica di San Pietro, scusate se è poco). È “cesarino“dal 2010, ospita soprattutto stranieri, un massimo di nove persone, una volta al mese. Gli piace l’esperienza. La considera «un hobby che non costa». Ricorda la cucina della sua infanzia «quella povera, del quinto quarto, praticamente gli scarti, che i miei trasformavano in delizie». Ha due menù: invernale ed estivo. Cresciuto poco lontano da Fregene, si è specializzato nel risotto con seppie in bianco e bruschetta con le telline. Ma il suo cavallo di battaglia è la “carbonara” preparata con le uova sode (solo i rossi) e pecorino romano, il tutto ridotto in crema.
Storia curiosa: «Mia nonna diceva che l’hanno inventata gli americani. Durante la guerra, i soldati aggiungevano alla “gricia” che prendevano in trattoria le loro razioni di pancetta e tuorli liofilizzati. Era buona, è diventata un classico». Sposato con un’americana, accarezza l’idea di passare più tempo negli Usa per insegnare in qualche corso di cucina, «così il cerchio si chiude: riporto la carbonara a casa loro».