Corriere della Sera - Io Donna

francesca inaudi

Non ama le strade facili, preferisce rischiare percorsi nuovi. Come nel suo ultimo film, in cui racconta la storia vera di una comica sprofondat­a nell’alcolismo. francesca inaudi non si accontenta nel lavoro, né in amore. Con un piccolo rimpianto

- di Cristina Lacava

l’ultima volta che ho incontrato Francesca Inaudi, diversi anni fa in un bar di Testaccio, a Roma, ci eravamo divertite; l’occasione dell’intervista era una commedia, Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato, e lei era una ragazza allegra e un tantino stramba (aveva in casa un pitone e vari cani, e un cavallo in una scuderia). Questa volta, a Milano, trovo una donna diversa: più consapevol­e, matura, dolente. Non è tanto questione d’età, i suoi 40 anni non li dimostra affatto, ha una pelle perfetta e luminosa. Ma è cresciuta. Ha chiuso un matrimonio e una relazione e porta avanti con coraggio progetti profession­ali indipenden­ti. Come Stato di ebbrezza, il film (in sala) sulla vita della comica Maria Rossi, dalle stelle di Zelig e del Maurizio Costanzo Show alla dipenden- za da alcol, fino al ricovero per un trattament­o psichiatri­co obbligator­io. Fa impression­e ascoltare l’attrice nel film: la sua voce, bassa, roca, è praticamen­te uguale a quella della cabarettis­ta.

Come c’è riuscita?

Hovisto gli unici video del Maurizio Costanzo Show che si possono trovare su internet. Ma ho tenuto Maria lontana dal set fino alla fine, l’ho incontrata solo una volta. Non volevo farne l’imitazione ma trovare un modo per restituire la sua storia con la mia verità. Quando si fa un lavoro di finzione su un personaggi­o vivente, lo scontro con la realtà è un frontale a 200 all’ora. Ho lavorato su di me per cercare un timbro più sporco, che fosse il risultato di anni di fumo e alcol.

Un bel rischio, uscire a fine maggio con un film così drammatico.

Credo che Stato di ebbrezza riesca a strappare qualche sorriso, perché ha anche un tono grottesco e comico, come la vita. Mi ha colpito che Maria avesse l’urgenza di far ridere, e al tempo stesso di uscire da un nero personale. Certo, il periodo non è il migliore. Ma se vuoi metterti alla prova devi prenderti dei rischi.

Anche Ninna nanna,

il suo film precedente, era drammatico: parlava di depression­e post partum. Ha cambiato registro?

No, è che mi piace sperimenta­re generi diversi. Sta per uscire al cinemaunac­ommedia, Finché giudice non ci separi. E ho finito di girare la terza stagione di Una

pallottola nel cuore, con Gigi Proietti.

Da due anni fa avanti e indietro con l’america. Ha avuto una parte in Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott. Contenta?

L’america mi ha dato tanto, un’energia nuova, degli stimoli. Gli ultimi film sono il risultato di questo arricchime­nto. Li ho preparati con la mia coach, Ivana Chubbuck. Le traduco in inglese le scene clou, ci lavoriamo, poi trasferisc­o l’esito su tutto il testo.

Hollywood non è facile per i nostri attori. Non teme di trovare solo ruoli “da italiana”?

Parlo bene l’inglese. E mi prendono più per europea, che italiana. Certo, lì ti confronti con un’altra dimensione, c’è tanta gente brava. Io che mi sento una stakanovis­ta là sono pigra.

Non è un rischio, allontanar­si dal mercato italiano?

C’è stato un periodo in cui ho vissuto con sofferenza essere fuori dal circuito principale, anche per le scelte sbagliate di persone sbagliate. Ora no. Preferisco un percorso più impervio, ma mio. Meglio il viaggio dell’arrivo.

Si conosce molto bene. Va dall’analista?

Ci sono andata per tre anni, poi ho smesso. Sono lucida, so esprimermi; grazie a mia madre, storica dell’arte, che ci tiene all’italiano e a un anno e mezzo mi faceva ripetere “parallelep­ipedo”. Non è che non so le cose. Maper metterle in pratica devo scavare fino in fondo.

“A un anno e mezzo mia madre mi faceva ripetere “parallelep­ipedo”: voleva che imparassi a esprimermi”

“So di essere una donna complicata. Non mi perdono niente, e questo condiziona il rapporto con un uomo”

Sarà necessario tutto questo scavo?

Faccio fatica a fermarmi, così mi sento giovane. Come con questa follia di andare dall’altra parte del mondo, affittare una casa, prendere una macchina.

Lei chiede molto a se stessa. Fa così anche con gli altri?

Sicurament­e sono una donna impegnativ­a. Non mi perdono niente e questo condiziona l’investimen­to che faccio in un rapporto con un uomo. L’ultima relazione è finita perché non ci stavo bene, anche se amavo il mio compagno (l’attore e sceneggiat­ore Damiano Bruè, ndr). Ma domando molto, e metto l’asticella così in alto che io stessa faccio fatica a superarla.

Ora è single?

Sì, da 8 mesi, per la prima volta. Sono cresciuta in una dimensione bucolica da sola, perché mio fratello è nato quando avevo 16 anni. Poi ho cominciato ad avere qualche fidanzato, e non ho avuto soluzione di continuità tra il mio ex marito (l’attore Andrea Gattinoni, ndr) e il mio ex compagno. Dopo 12 anni e un matrimonio sarebbe stato fisiologic­o. Ora sto attraversa­ndo una fase necessaria di solitudine.

Come la mettiamo con l’orologio biologico?

Ho cercato in modo lucido di farci pace. Non sono una donna che se non ha un figlio decide di farsi inseminare a tutti i costi. Il mio mestiere mi consente di lasciare qualcosa di me, anche se non per forza un essere umano. Se un bambino non verrà mi dispiacerà molto. Ma devo anche ammettere che mi sto godendo questo periodo per la prima volta.

Non si sente pronta per un nuovo amore?

Provo ancora del sentimento per l’uomo che ho lasciato. Se mi avvicino troppo a qualcuno, dentro di me sento un crac. Ma passerà.

Vive davvero da sola? Che fine hanno fatto tutti i cani e il pitone albino?

Mi sono rimasti solo due cani, un Jack Russell e una meticcia. Il pitone era troppo impegnativ­o, lungo 3 metri... Nella teca non ci stava più. L’ho dato a un signore che addestra animali per il mondo dello spettacolo, e ho saputo che è stato “ingaggiato” in tv per Dance Dance Dance. Il cavallo invece è morto l’estate scorsa.

In questo periodo di passaggio e di riflession­e, non ha mai pensato di farsi cancellare i tatuaggi che le ricordano l’ex marito?

No. Sono parte della mia vita, come lui. Quando li ho fatti sapevo che sarebbero rimasti sul mio corpo per sempre. Li considero un modo non tanto per incidere qualcosa ma per fare affiorare, per tirar fuori quello che ho dentro. Sono parte del mio percorso di crescita.

Anche le ali sulla caviglia, che le ricordano di volare alto?

Certo. L’importante è essere consapevol­i dei

_ propri strumenti. Senza esagerare. E senza bruciarsi come Icaro.

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Dalla Costa in
Stato d’ebbrezza (nelle sale), dove interpreta la comica Maria Rossi, oggi 58 anni.
Francesca Inaudi con Melania Dalla Costa in Stato d’ebbrezza (nelle sale), dove interpreta la comica Maria Rossi, oggi 58 anni.
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Stato d’ebbrezza, Francesca Inaudi sarà al cinema con la commedia Finché giudice non ci separi. Quest’estate reciterà un monologo a teatro. Abito in maglia Falconeri, girocollo e bracciale Recarlo.
Dopo il film drammatico Stato d’ebbrezza, Francesca Inaudi sarà al cinema con la commedia Finché giudice non ci separi. Quest’estate reciterà un monologo a teatro. Abito in maglia Falconeri, girocollo e bracciale Recarlo.

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