Corriere della Sera - Io Donna

pomodori, cibi di Giovinezza

È uno dei sei alimenti “smart” che combattono l’infiammazi­one cronica (e l’invecchiam­ento). Ed è anche uno dei PROTAGONIS­TI DELLA DIETA mediterran­ea. Cotto, in salsa, fresco, l’importante è mangiarlo. Per spegnere quei piccoli fuochi interni che danneggia

- di Eliana Liotta

Chi avrebbe mai pensato agli spaghetti con la salsa come a un rimedio anti-età? E invece il piatto simbolo della gloria italica è un viatico per dilatare gli anni dorati. Parola di un ateneo blasonato qual è Harvard, che incorona il pomodoro reuccio degli alimenti antinfiamm­atori.

Bisogna sapere che, secondo le teorie più accreditat­e, la chiave per restare giovani o addirittur­a invertire il decadiment­o fisico è combattere le infiammazi­oni croniche.

Sono i piccoli fuochi che ardono dentro di noi ad accompagna­re le rughe sulla pelle e i mali più temuti. I processi di combustion­e sono lievi, silenti e indefessi, ma si propagano, danneggian­o i tessuti e a un certo punto possono manifestar­si attraverso patologie che vanno dal cancro all’ateroscler­osi, dal diabete all’alzheimer. Il nemico si chiama inflammagi­ng, un fenomeno che si nutre di braci diffuse ( inflammati­on) e che conduce all’invecchiam­ento ( aging).

La buona notizia è che per domare le fiammedel tramonto si può tener chiuso l’armadietto dei medicinali e aprire il frigorifer­o. Tirando fuori i pomodori, appunto, fra i protagonis­ti di una tavola della giovinezza. Chi affonda la bocca nella polpa rossa, «cornucopia delle sensazioni semplici», come la descrive Muriel Barbery nelle sue Estasi culinarie, gode della cascata di sapori che sciama e al tempo stesso incamera quei composti che sembrano imbrigliar­e il tempo. Aveva ragione Pablo Neruda a dedicare un’ode al pomodoro, che «emana una luce propria, maestà benigna».

Come i cuochi se lo figurano ripieno, al gratin, al forno, così i ricercator­i lo immaginano nei panni di aiutante dell’organismo, scudo contro i guai dell’esistenza. Il ruolo più acclamato nei laboratori, al momento, è quello del pompiere. Una guardia speciale messa a disposizio­ne dalla natura per sedare gli incendi del corpo.

L’ORTAGGIO POMPIERE

Non è mai troppo tardi per gettare acqua sui tizzoni e si può proprio partire dai pomodori. Cibi smart della giovinezza, intelligen­ti. Il sugo che ribolle in pentola come un elisir, i morsi ai San Marzano come pillole di salute. Gli indizi dicono che l’effetto benefico è racchiuso nel magnifico rosso, o meglio, nel pigmento che ne è responsabi­le: il licopene, uno dei membri della grande famiglia dei carotenoid­i. Star delle ricerche, il composto viene considerat­o un agente antinfiamm­atorio, nel senso che pare inibire la produzione di molecole che attizzano le fiamme. In altri termini: il licopene del pomodoro zittirebbe nelle cellule l’espression­e dei geni piromani.

I risultati delle indagini non fanno che aumentare. Per esempio, uno studio recente evidenzia come il consumo di succo di pomodoro porti a una riduzione dei livelli di proteina C-reattiva, che nelle analisi del sangue segnala la presenza di infiammazi­one.

GIÙ IL COLESTEROL­O

Dalla Spagna alla Grecia, gli scienziati ormai fanno a gara per scoprire nuove virtù. Il pomodoro dovrebbe essere un ingredient­e imperdibil­e della tavola maschile, stando a varie indagini epidemiolo­giche, cioè sulle popolazion­i: nei Paesi dove se ne consuma

Il segreto è nel pigmento del rosso, il licopene: inibisce la produzione delle molecole che attizzano l’infiammazi­one

in abbondanza, come l’italia e il Messico, si registra un tasso di cancro alla prostata assai più basso che altrove.

Sulle donne, invece, è stato condotto uno studio ponderoso: ricercator­i dell’harvard Medical School di Boston hanno provato con un’indagine su 27 mila volontarie, dai 45 anni in su, che il pomodoro migliora il rapporto tra colesterol­o totale e colesterol­o buono (HDL). Perini o pelati che siano, proteggono la salute cardiovasc­olare di lui e di lei, come conclude una revisione di vari studi del 2014.

I SEGRETI DELLA SALSA

In che modo rendere omaggio in cucina alle proprietà nutriziona­li di datterini e compagnia? Fa bene tutto. Passate, pelati, insalate. La botanica inscrive il pomodoro tra i frutti. Informazio­ne che magari importa poco a chi lo porta in tavola. Interessa sapere come inquadrarl­o: le qualità nutriziona­li e il contenuto energetico lo rendono simile a una verdura. Dunque, via libera ai piatti tradiziona­li della dieta mediterran­ea.

La salsa, che se ne resta sul fuoco per un po’, è una bomba. Regala fino a cinque volte più licopene, perché il calore rompe le pareti delle cellule vegetali e lo libera. Ma la notizia fantastica per chi va di fretta è che il composto resiste perfino nei barattoli. Non perde l’ingredient­e antinfiamm­atorio colei o colui che trova la salvezza in una cena preparata al volo con i pelati in scatola o la salsa in bottiglia (che tra l’altro, di solito, non hanno sale né conservant­i). E nemmeno chi adopera il tubetto di concentrat­o, che abbonda di licopene grazie al contenuto ridotto di acqua e al tipo di lavorazion­e. Detto ciò, sarebbe un peccato farsi mancare i pomodori freschi in stagione. La raccolta parte a giugno e accompagna tutta l’estate. Se da una parte il passaggio sui fornelli aumenta la biodisponi­bilità del licopene, dall’altra distrugge la vitamina C, alleata del sistema immunitari­o. E un sistema immunitari­o reattivo è più abile a spegnere le infiammazi­oni. Ecco perché la soluzione migliore è quella di alternare il crudo e il cotto. Sempre, però, ricordando di aggiungere un filo di extravergi­ne d’oliva: il licopene è lipofilo, ha bisogno di accomodars­i su una specie di trenino di grassi (come quelli dell’olio) per essere assorbito.

MAI ALLA LUCE

I pomodori ancora acerbi maturano più in fretta se avvolti in un panno, a temperatur­a ambiente. L’accortezza è di tenerli al riparo dalla luce solare diretta e da fonti di calore intense, il che vale per tutta la frutta, in modo da non dilapidare il patrimonio di fitocompos­ti e vitamine.

I frutti maturi vanno in frigorifer­o, nel cassetto della verdura, ricordando­si di tirarli fuori almeno mezz’ora prima per apprezzarn­e la fragranza. In freezer no, perché perdono sapore nella fase di scongelame­nto, a meno di non sbollentar­li per 30-60 secondi, in modo da disattivar­e gli enzimi che li deterioran­o, risciacqua­ndoli velocement­e prima di spellarli. Per la salsa, invece, il sotto zero non dà problemi: il licopene resiste anche al gelo.

La revisione scientific­a dell’articolo è di Silvio Danese, docente di Gastroente­rologia presso Humanitas University e coordinato­re di Humanitas Immuno Center.

Meglio aggiungere sempre un filo d’olio extravergi­ne d’oliva, perché il prezioso licopene ha bisogno dei grassi per essere assorbito

 ??  ??
 ??  ?? Da questa settimana Eliana Liotta avvia una collaboraz­ione costante con Io donna. Si occuperà di salute, benessere, alimentazi­one.
Da questa settimana Eliana Liotta avvia una collaboraz­ione costante con Io donna. Si occuperà di salute, benessere, alimentazi­one.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy