Corriere della Sera - Io Donna
Una Malattia COME le altre
Sono fortemente convinto che il cancro debba diventare anche nel nostro immaginario una malattia come le altre, da cui si può guarire sempre di più, e non una condanna.
Per arrivarci, è necessario continuare a battersi per la ricerca, per i diritti dei malati e per un equo accesso a diagnosi e cure. Ma non basta. il modo di comunicare la malattia si sta evolvendo rapidamente, ma è un processo delicato. un esempio? da qualche anno in ospedale abbiamo abolito il termine “infiltrante” che creava sempre grande paura, per cui nelle relazioni scriviamo “carcinoma duttale” o “carcinoma lobulare” e così via.
Però bisogna stare attenti a non omettere troppo, per non cadere nell’effetto opposto. Le informazioni sulle opzioni di trattamento e sulla prognosi sono essenziali per il malato e per i suoi cari, perché permettono di prendere decisioni consapevoli. di tumore ancora oggi si muore, a volte ci si convive per tutta la vita. gli slogan troppo ottimistici generano rabbia in chi non guarisce. al contrario, i messaggi positivi se si accompagnano all’empatia del medico possono essere di grande aiuto. Ma devono andare di pari passo con il progresso della medicina e della prevenzione primaria e secondaria, in modo da eliminare davvero non solo la paura ma anche la malattia stessa.