Corriere della Sera - Io Donna

bérénice bejo

- di Stefano Montefiori

è nata in argentina, poi è fuggita con i genitori dalla dittatura militare scegliendo Parigi. BÉRÉNICE BEJO è diventata famosa con The Artist, prodotto da harvey Weinstein. “Ma con me è stato corretto. Per un motivo preciso...”. ora, dopo ruoli complicati, torna con una commedia divertente e avventuros­a, dove balla in stile bollywood

d opo tanti ruoli drammatici avevo voglia di divertirmi di nuovo con una fiaba» dice bérénice bejo. la Peppy Miller di The Artist nel suo nuovo film diventa nelly, una star del cinema che comincia ad annoiarsi: ha interpreta­to tutti i ruoli, conquistat­o ogni successo. si salva dall’apatia grazie a aja, giovane truffatore da quattro soldi che ha lasciato Mumbai per Parigi sulle tracce del padre mai conosciuto. aja incontra l’amore della sua vita in un grande magazzino ikea, diventa suo malgrado compagno di peripezie con i migranti somali diretti in inghilterr­a, attraversa il Mediterran­eo a bordo di una mongolfie- ra, e diventa grande amico di nelly. L’incredibil­e viaggio del fachiro (al cinema dal 27 giugno), tratto dal best-seller di Romain Puértolas (einaudi), è un’avventura dall’india all’europa e all’africa che gioca volutament­e con le paure e la voglia di umanità «ma senza cadere nella demagogia» dice bejo. quarantadu­e anni, in coppia con il regista Michel hazanavici­us e madre di lucien (9 anni) e gloria (6), coprotagon­ista accanto a Jean dujardin di

The Artist (premio oscar nel 2011) e del primo film della straordina­ria saga di

OSS 117 (2006), bérénice bejo ama cambiare spesso ruoli e registri.

Dopo The Artist ha girato The Search, sulla guerra in Cecenia; adesso è protagonis­ta di un film tra Bollywood e la commedia degli anni d’oro del cinema.

Come le è capitato?

Mi piace molto il regista canadese Ken Scott, ci siamo conosciuti incontrand­oci nei festival. È il regista di Starbuck - 533 figli e... non saperlo! e lo sceneggiat­ore di un altro film straordina­rio, La grande seduzione. Ha un senso dello humour che fa per me, ride di tutto senza essere cattivo. L’incredibil­e viaggio del fachiro è una fiaba per tutti, dai bambini ai nonni, che parla di temi come la povertà e la paura degli altri senza essere pesante o didascalic­o. È un film intelligen­te, positivo. Una spe- cie di via di mezzo tra Jules Verne e Alfred Hitchcock, un giro del mondo con molta suspense.

Ci sono molti stereotipi, per esempio l’immagine di Roma è da cartolina.

Certo, è un gioco voluto, abbiamo girato una scena molto divertente alla Fontana di Trevi con la classica monetina, poi un’altra a Parigi alla torre Eiffel. L’importante è sapere che cosa si sta facendo, c’è una ingenuità rivendicat­a e consapevol­e. È bello saper sognare.

Un’altra scena notevole è il ballo in stile Bollywood tra lei e l’altra star del film, l’indiano Dhanush.

Adoro ballare alle feste ma farlo nei film richiede allenament­o. Come in The Artist

ho studiato il tip tap, qui mi sono preparata per tre settimane mentre Dhanush ha imparato tutto in due ore. La danza da film di Bollywood è molto carica, bisogna accentuare le mosse e le espression­i dando l’impression­e di essere naturali.

Lei è nata in Argentina, come mai è venuta in Francia?

I miei genitori sono scappati dalla dittatura militare e hanno scelto Parigi. Avevo tre anni. Il padre di mia sorella maggiore invece è andato in Italia. Vado spesso a trovarla e anche per questo conosco bene il vostro Paese. Soprattutt­o Roma e la Toscana per le vacanze.

Perché ha scelto di fare l’attrice?

Avevo 17 anni, è stata una vocazione. Non so bene perché, ma lo sentivo.

“Adoro ballare alle feste, ma nei film richiede allenament­o. Specie la danza stile Bollywood”

Attratta dalla celebrità?

No, per niente, poi quando ero ragazzina non c’era questa mania di oggi dei selfie, di Instagram, di farsi video da mettere su Youtube. No, non era protagonis­mo, e del resto i miei compagni pensavano che fossi pazza. Ma sono sempre stata affascinat­a dal cinema, dai grandi film di Hollywood degli anni Cinquanta e dai classici del cinema italiano, Dino Risi, Pietro Germi, Ettore Scola. Che tristezza averli persi.

Il cinema di oggi le piace meno?

No, però noto che ci sono più film e meno varietà. Non vado quasi mai al cinema, guardo i film a casa e anche per questo sarei per rompere ogni barriera e distribuir­e tutto subito: lo stesso film nelle sale, e sulle piattaform­e a pagamento online. Comunque, dicevo, il cinema di oggi mi sembra meno vario di un tempo. Tanti personaggi che seguono lo stesso percorso, tutto molto formattato, tutto che si assomiglia. Ecco, direi che L’incredibil­e viaggio del fachiro è molto originale, esce dal mucchio. Ho voluto recitare in questo film non per l’ego, ma perché sono contenta quando le persone ridono.

Chi le piace oggi del cinema italiano?

Paolo Sorrentino è tutta un’altra cosa rispetto ai maestri del passato, o si ama o si detesta, e io appartengo al primo gruppo. Usa inquadratu­re straordina­rie, un punto di vista unico. Anche The Young Pope mi è

piaciuto per questo motivo.

Con il suo compagno Hazanavici­us lei ha girato il successo mondiale The Artist ma anche un film sulla Cecenia che non è andato così bene.

Un peccato, perché si vede comunque il suo tocco, l’evoluzione drammatica dei personaggi, la struttura è la stessa. Nessuno si aspettava da lui e da me un film così drammatico dopo The Artist, maalui, e a anche a me, piace cambiare. Penso che quel film verrà riscoperto.

Vi siete conosciuti sul set di OSS117, vero?

Sì, un film molto divertente che in Francia è di culto assoluto, tutti conoscono le battute a memoria. Le avventure di un agente segreto francese, interpreta­to ancora da Jean Dujardin.

Il produttore di The Artist è Harvey Weinstein. Che opinione ha di lui?

Non conoscevo la sua fama perché quello era il mio primo film americano e non frequento quell’ambiente. Con me è stato corretto; va anche detto che sarebbe stato particolar­mente idiota tenere un comportame­nto inadeguato, dato che avevo appena partorito il primo figlio, e con il mio compagno regista del film. Aparte questo, Weinstein è accusato di violenza sessuale: è una cosa seria, è giusto che ci pensi la giustizia.

E del movimento Metoo che cosa pensa?

Io da sempre mi batto per l’uguaglianz­a dei salari, e per l’uguale trattament­o delle attrici nei titoli di testa. La parità nel lavoro dovrebbe essere garantita in tutti gli ambienti, la discrimina­zione è insopporta­bile, anche quanto ai congedi di maternità o paternità. È la battaglia di noi donne. Ma gli uomini devono aiutarci di più».

“Non vado quasi mai al cinema: anche per questo farei uscire i film in sala e, nella stessa data, sulle piattaform­e online”

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 ??  ?? Un ritratto di Bérénice Bejo e, sotto, due scene da L’incredibil­e viaggio del fachiro: a destra l’attrice è con il co-protagonis­ta del film, l’attore indiano Dhanush, 34 anni.
Un ritratto di Bérénice Bejo e, sotto, due scene da L’incredibil­e viaggio del fachiro: a destra l’attrice è con il co-protagonis­ta del film, l’attore indiano Dhanush, 34 anni.

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