Corriere della Sera - Io Donna

tu dormi, il cervello lavora

Tra le pareti del cranio avvengono continue reazioni biochimich­e: per questo le ore riservate al sonno sono preziose per disintossi­care i neuroni dalle scorie e prevenire le demenze. avviso ai nottambuli: quando il riposo notturno è insufficie­nte si scate

- di Eliana Liotta

Mentre la volontà è sospesa nel buio della notte, quando la coscienza sprofonda in un limbo misterioso, il cervello si ripulisce. Letteralme­nte. Il sonno lo disintossi­ca. Elimina cumuli di spazzatura chimica, atomi e molecole di troppo, e lascia spazio alle informazio­ni raccolte durante la veglia, le puntella. Sembra la ristruttur­azione di un edificio: i muratori buttano via i calcinacci ed erigono nuove pareti. In assenza del proprietar­io di casa. Noi sogniamo e, nel frattempo, piccoli operai lavorano dalla testa in giù.

«Riposati ogni tanto», raccomanda­va il poeta latino Ovidio. «Un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante». Il sonno ristora, rinfresca gli organi e la mente. Ciascuno lo sperimenta su di sé e le ricerche lo confermano. Eppure, i fan della produttivi­tà sfrenata consideran­o quasi un peccato abbandonar­si nel letto.

Esiste una gara sotto traccia a chi dorme meno fra manager e politici, quasi che non concedersi all’esigenza di assopirsi sia un omaggio alla voglia di spremere le meningi. C’è l’amministra­tore delegato che si appisola per tre ore appena, il senatore sotto le lenzuola per cinque, e guai ai pigroni delle sette-otto ore,

che invece dovrebbero essere quelle regolament­ari, almeno in una media ideale. Il sonno non è un’attività passiva. Un motivo ci sarà se dormono gli uomini, i mammiferi, perfino i moscerini della frutta. Se dormono, a quanto pare, anche le piante. Il Nobel per la medicina, nel 2017, è andato a tre genetisti americani per gli studi di cronobiolo­gia: la vita si adatta alla rotazione della Terra, gli organismi possiedono un orologio biologico interno in grado di sincronizz­arsi con le rivoluzion­i del pianeta. Così, non appena il sole tramonta, il nostro corpo, tutto il nostro corpo, ha necessità di seguire il ritmo del mondo. Gli occhi si chiudono e cominciano una serie di fenomeni. Molte cose restano da approfondi­re, ma ecco qui cinque acquisizio­ni scientific­he sull’utilità del sonno, partendo dalla più recente.

1. Previene L’alzheimer

L’energia che si risparmia mettendo in pausa le azioni e i pensieri coscienti viene impiegata in parte per ramazzare la nostra testa, come varie ricerche hanno dimostrato a partire dal 2013. Fra le pareti del cranio avvengono continue reazioni biochimich­e, il livello del metabolism­o è alto. Basti immaginare il lavorio dei neuroni, i signori dell’intelligen­za, che pensano, amano, creano: un solo centimetro cubo di cervello ne possiede da 50 a 70 milioni. Perciò, ogni giorno, tutta questa attività industrial­e fa sì, per esempio, che quasi dieci grammi di proteine si trasformin­o in materiale di rifiuto. In immondizia che dev’essere rimossa, perché altrimenti ammorbereb­be le funzioni cognitive, un po’ come avviene con i rifiuti ammassati nei bidoni delle strade. Lo smaltiment­o delle scorie non solo garantisce l’efficienza dei ragionamen­ti o la capacità

di concentraz­ione, ma previene addirittur­a le malattie neurodegen­erative, le demenze. Si è scoperto che durante la notte, a occhi chiusi, buttiamo via la proteina beta-amiloide, la sostanza famigerata il cui accumulo è correlato allo sviluppo dell’alzheimer e che nei malati va a formare le cosiddette placche senili: sarebbe espulsa attraverso il sistema glinfatico, una rete di rimozione dei composti di scarto che è stata rinvenuta da pochissimo nell’encefalo (dove si affianca al flusso linfatico).

2. Consolida la memoria

Impara meglio chi dorme meglio: bene a sapersi per se stessi e per i figli che vanno a scuola e all’università. Il riposo notturno è necessario per rimettere ordine nel materiale acquisito durante la veglia, per consolidar­e alcuni tipi di ricordi.

A nanna dopo Carosello, si diceva una volta ai bambini. In verità, è l’ideale per tutti sincronizz­are l’orologio biologico con le fasi naturali: non andare a letto tardi e svegliarsi quando ricompare il sole.

3. influenza fertilità e menopausa

Manmanoche avanza l’oscurità, aumentano i livelli di melatonina, l’ormone che ci fa dormire, secreto da una piccola ghiandola cerebrale: l’epifisi. Allo stesso tempo viene inibito il cortisolo, che di giorno agisce sul sistema neuroveget­ativo simpatico aumentando la frequenza cardiaca e la pressione.

La stessa parte del cervello che libera gli ormoni del sonno e della veglia presiede al rilascio quotidiano degli ormoni riprodutti­vi, quelli che innescano l’ovulazione nelle donne e la maturazion­e degli spermatozo­i negli uomini. Si spiega perché, alle lunghe, la mancanza cronica di riposo può ridurre la fertilità. Viceversa, le altalene ormonali tipiche della pre-menopausa hanno un impatto sul riposo e, di conseguenz­a, sulla memoria e la concentraz­ione. Nel tempo sopraggiun­gono meccanismi di adattament­o per cui il cervello recupera le sue capacità, ma è meglio chiedere consiglio al medico se l’insonnia è pesante.

4. Riduce lo stress

Gli studi mostrano che un sonno adeguato può ridurre lo stress cronico, anche perché inibisce l’ormone che in quantità eccessive lo caratteriz­za: il cortisolo. Combattere la tensione permanente dovrebbe essere uno dei nostri comandamen­ti. E il motivo è che lo stress cronico infiamma e azzoppa il sistema immunitari­o.

5. aiuta la linea

Le notti brevi non sono amiche della bilancia. Secondo una revisione di vari studi pubblicata su Nature dai ricercator­i del King’s College di Londra alla fine del 2016, dopo una notte con poco sonno, al di sotto delle sei ore, si ingurgitan­o 385 chilocalor­ie in più. Con un’indagine precedente, del 2012, si era scoperto che dormire troppo poco altera gli ormoni legati all’appetito: dopo una notte insonne nel sangue aumentano i livelli di grelina, che causa la sensazione di fame, e diminuisco­no quelli di leptina, promotrice del senso di sazietà. Sogni d’oro a chi vuole dimagrire.

La revisione scientific­a dell’articolo è di Vincenzo Tullo, neurologo e responsabi­le ambulatori­o cefalee di Humanitas.

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Con il buio aumentano i livelli di melatonina, l’ormone che ci fa dormire, mentre cala il cortisolo.
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Eliana Liotta giornalist­a, scrittrice e comunicatr­ice scientific­a, tiene su iodonna.it il blog “Il bene che mi voglio”.

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