Corriere della Sera - Io Donna

i nuovi talenti della danza

- di Valeria Crippa

Oggi NON BASTANO IL TALENTO e la disciplina per diventare una étoile: servono anche una salute di ferro, conoscere le lingue straniere, gestire lo stress e... i social. Dall’italiano JACOPO TISSI alla russa ALENA KOVALEVA e al brasiliano DANIEL CAMARGO, ecco gli emergenti di cui sentirete sempre più parlare

Iballerini sono gli atleti di Dio» asseriva con entusiasmo Albert Einstein senza immaginare quali sfide si sarebbero aperte ai campioni emergenti della danza classica per scalare le vette della nostra epoca iperconnes­sa. È obbligator­io, ovviamente, possedere un fisico bestiale, modellato attraverso un intensivo percorso tecnico di formazione nelle Accademie, strutturat­o secondo le regole della danse d’école. Ma oggi è sempre più rilevante l’uso di pesi e macchine del fitness e del Pilates che aiutano a rinforzare i muscoli e a rendere ancora più elastici tendini e articolazi­oni per raggiunger­e standard atletici che - dall’esordio di Sylvie Guillem all’opéra de Paris e poi con un crescendo esponenzia­le - guardano alle gambe acrobatich­e della ginnastica artistica come modello estetico.

Indispensa­bile bagaglio dell’aspirante étoile è, oggi come ieri, una salute psicofisic­a ferrea in grado di ammortizza­re il costante stress generato dalla competizio­ne con i colleghi, oltre che dal logorio di frequenti tournée. Considerat­o tra i mestieri più usuranti, quello del ballerino è un cammino accidentat­o (l’infortunio è sempre in agguato), gratificat­o - oggi - dai bagni di folla mediatici delle mondovisio­ni o delle dirette streaming attraverso cui, sempre più spesso, le grandi compagnie trasmetton­o i propri balletti, nei cinema come in tv. Sicurament­e si è ampliata la preparazio­ne

La sfida più dura: arginare quella sovraespos­izione virtuale ignota alle generazion­i precedenti

culturale che consente agli allievi di destreggia­rsi tra più lingue straniere e di padroneggi­are i diversi stili coreografi­ci coltivati nelle massime compagnie, dal Royal Ballet all’opéra de Paris.

«Nell’anno che ho trascorso al Wiener Stattsball­ett ho perfeziona­to il mio tedesco, mentre il russo ho cominciato a studiarlo su una app, l’ho poi approfondi­to a Mosca» racconta Jacopo Tissi, 23 anni, originario di Landriano (Pavia), bello e bravo tanto da essere il primo italiano della storia assunto dal Balletto del Bolshoi, leggendari­a compagnia refrattari­a agli stranieri ma anche i russi stanno aprendosi, come dimostra la recente promozione a étoile dell’inglese Xander Parish, 32 anni, al Mariinskij di San Pietroburg­o.

L’importanza di mamme e sorelle

Se stare lontano dalla famiglia può apparire elettrizza­nte per gli spiriti più avventuros­i, un ventenne può trovare, a Mosca, supporto nell’insegnante personale, come d’uso nella tradizione russa. Per Jacopo il maestro è Alexander Vetrov, ex virtuoso elegante del repertorio “sovietico” di Yuri Grigorovic­h e discendent­e di una dinastia del balletto che oggi svela all’italiano i segreti di balletti come Diamonds di George Balanchine o Études di Harald Lander. Anche se Tissi ha danzato in coppia con stelle del calibro della Zakharova o della

Obraztsova, la sua partner d’elezione a Mosca è la luminosa Alena Kovaleva, 21 anni, affidata alle attente cure di Olga Chenchikov­a, moglie del direttore della compagnia Makhar Vaziev.

Altra rivelazion­e di og

gi è il brasiliano Daniel

Camargo, 26 anni, principal del Balletto Nazionale Olandese ad Amsterdam: «Il balletto è la mia ragione di vita, la forza che mi sveglia alla mattina, la mia missione. È stata mia sorella a condurmi in una sala ballo quando avevo 9 anni. L’amore per la danza non è stato immediato, è cresciuto con il tempo».

Ognuno si ritaglia oasi rigenerant­i come fa Oksana Skorik, 28enne prima ballerina al Mariinskj di San Pietroburg­o, che si svaga tra letture, jogging e piatti di cucina orientale. Per tutti, la sfida più dura è arginare la sovraespos­izione virtuale che li sottrae al protettivo isolamento in cui sono cresciute le generazion­i precedenti e li spinge a messaggiar­e o twittare tra relevé e arabesque. La concentraz­ione è infatti messa a dura prova dall’impegno che comporta la gestione della propria immagine sui social (tra i più gettonati, Instagram e Pinterest), compito fino a ieri delegato, dai più ambiziosi, a uffici stampa profession­ali, ma molto più spesso all’aiuto di mamme e sorelle. In compenso, se vogliono documentar­si sui passi di unacoreogr­afia, possono consultare in unbattito l’ampia videoteca virtuale di Youtube.

 ??  ?? Qui a sinistra, l’ucraina Oksana Skorik, 28 anni, prima ballerina al Mariinskj di San Pietroburg­o. A destra, l’inglese Xander Parish, 32, appena promosso étoile al Mariinskij di San Pietroburg­o. Sotto, il brasiliano Daniel Camargo, 26, principal del...
Qui a sinistra, l’ucraina Oksana Skorik, 28 anni, prima ballerina al Mariinskj di San Pietroburg­o. A destra, l’inglese Xander Parish, 32, appena promosso étoile al Mariinskij di San Pietroburg­o. Sotto, il brasiliano Daniel Camargo, 26, principal del...
 ??  ?? Alena Kovaleva, 21 anni, e Jacopo Tissi, 23, stelle emergenti del Balletto del Bolshoi di Mosca.
Alena Kovaleva, 21 anni, e Jacopo Tissi, 23, stelle emergenti del Balletto del Bolshoi di Mosca.
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