Corriere della Sera - Io Donna
il pane e le rose
fiore consigliato: Rosa “Green Fashion” ibrido di tea dai boccioli bianco crema, con delicate sfumature verde acido.
Come ho più volte confessato in questa rubrica, decisamente non sono una donna sportiva. Né tantomeno osservo uno stile di vita particolarmente salutare. Mi affaticano diete e palestre, anche se stimo( e un po’ invidio) amiche e amici che siar rampicano come stambecchi su pareti rocciose, dopo aver evitato co mela peste cappuccino e cornetto a colazione. Purtroppo le mie vette altissime di felicità le raggiungo quando riesco a sdraiarmi sul divano per gustarmi una bella serie televisiva: attività che brucia al massimo due calorie e mezzo, ad onta dell’immenso piacere che procura alle mie sinapsi. Ma ho deciso di cambiare un po’, cosa che non pensavo fosse più possibile dopo una certa età, cominciando a fare delle timide camminate. Lentamente, un passo dopo l’altro, come un bradipo che si accorge con meraviglia dell’esistenza di un altro albero di riferimento, sto scoprendo le gioie del movimento, modesto, lo ammetto, ma sempre di deambulazione si tratta.
Roma, con la sua bellezza poetica e sorniona, è magnificamente invitante per delle passeggiate, ma sconsiglio a chiunque di camminare ammirandole meraviglie della città eterna perché, tra buche e dissesti stradali, il rischio è quello di slogarsi una caviglia. In città il motto è «occhi a terra!», comeunavolta erano costrette a camminare le donne “per bene”. Tutto, però, è cambiato quando ho scoperto lo Shinrin-yoku, ovvero l’arte di camminare nei boschi, teorizzata dai giapponesi come l’attività più salutare per il corpo e per la mente. Secondo i maestri di questa interessante disciplina, i benefici che derivano dall’immersione nella natura sono molteplici: non si tratta so lodi una formidabile attività fisica, ma anche di un balsamo perle nostre menti infiacchite dall’ osservazione ossessiva dei vari schermi elettronici, ormai il paesaggio più frequente del nostro quotidiano. Dalla tv al telefonino, passando per computeretablets, i nostri occhi fissano per molto tempo nature morte digitali, inodori e insapori, mentre nei campi e nei boschi i sensi sono allertati nella loro interezza. Un regolare tuffo nel verde, secondo gli esperti, aumenta le nostre difese immunitarie, abbassa il colesterolo, regolarizza pressione arteriosa e battito cardiaco. Meglio di così... I libri di riferimento per approfondire la materia sono tanti, a partire da The Japanese Way of Forest Bathing for Health and Relaxation (La via giapponese al bagno nel verde per la salute e le relazioni), scritto dal professore Yoshifumi Miyazaki per la casa editrice Octopus, mentre per chi non mastica l’inglese è ottimo il saggio pubblicato da Rizzo li,Shinri n-y oku. Immergersi nei boschi, opera del professorqing li, immunologo nonché uno dei massimi esperti al mondo di medicina forestale. Anche il sempreverde Walden, ovvero Vita nei boschi di Henry David Thoreau del 1854, non sfigura in questa salutare biblioteca.
Il top, quindi, sarebbe inabissarsi in unaforesta oinunboscoma, se non fossero facili da raggiungere, va benissimo anche un parco cittadino: sempre meglio di unta pisroulantd avanti al solito schermo. tenete presente che i maestri giapponesi affermano che tuffarsi nel verde ha anche magico il potere di renderci più felici e ottimisti, che di questi tempi non è poco; non so se “il bagno nella foresta” abbia pure il potere di rialzare lo spread ma non si può chiedere tutto alla natura, visto come la trattiamo.