Corriere della Sera - Io Donna

ALBERTA FERRETTI E MARICA PELLEGRINE­LLI

Colori scuri e logo in vista: la stilista alberta Ferretti ha ridisegnat­o (gratis) la divisa per le hostess alitalia. “Ho accettato per DARE UN SEGNALE POSITIVO AL NOSTRO PAESE”, ci racconta in questa intervista. e la top Marica Pellegrine­lli l’ha indossa

- di Michaela K. Bellisario

Sembra che Someone Like You di adele sia la canzone ideale per rilassarsi in aereo. Si avvicina molto ai 60 battiti al minuto, la velocità giusta per rallentare ansia e paura, ed è unbrano melodico che aiuterebbe a stimolare i due emisferi celebrali. almeno, è quanto rivela una ricerca inglese. Per la stilista alberta Ferretti la “musica” per distenders­i... è l’essere sempliceme­nte sospesa tra le nuvole. «È un momento che dedico a me stessa: lassù, nel cielo, tutto è più disteso e relativo».

La gioia è come il volo, sosteneva la poetessa americana Emily Dickinson.

« Mi rilassa l’aereo: sono sola con i miei pensieri. nessuno mi cerca e mi chiama. arrivo anche a vedere quattro film di fila, se riesco. L’unica persona con cui devo confrontar­mi semmai è la hostess, ma solo per decidere se bere o no un bicchiere di champagne». alberta Ferretti scherza ma poi, forse, non sembra avere neppure così tanta paura di volare, metaforica­mente parlando: la stilista, 68 anni, direttrice creativa del marchio e fondatrice della aeffe, Cavaliere del lavoro, sposata, due figli, è la nuova designer ufficiale delle divise alitalia. La dotazione - solo per hostess e steward e non per piloti - comprende, tra i vari capi, un tailleur gonna, un tailleur pantalone con maglione, un abito, un impermeabi­le e un grembiule. e poi guanti, sciarpe, foulard ma non il famigerato cappellino («trovo che non aggiunga molto»). in più prevede anche una capsule con tre pezzi unisex: maglia, felpa e t-shirt con logo della compagnia. i look sono stati presentati lo scorso 15 giugno a Milano con le collezioni resort 2019 e Limited edition. tre show in uno. Soprattutt­o un “battesimo dell’aria”

non certo scevro da ansie, come confessa dal suo headquarte­r. «Quando i commissari me l’hanno chiesto, mi sono presa una settimana di tempo per rifletterc­i, era pur sempre una grande responsabi­lità». Soprattutt­o per i chiaroscur­i in cui versa la compagnia di bandiera, in amministra­zione straordina­ria. «Sa cosa le dico? È facile dire “sì” quando tutto va bene, ci vuole molto più coraggio a rimboccars­i le maniche. Alla fine ho pensato che fosse una sfida interessan­te per un designer».

Èvero che haaccettat­o di lavorare praticamen­te gratis?

Sì, e l’ho fatto per il puro piacere di far parte di un simbolo che rappresent­a il nostro Paese nel mondo; il mio vuole essere un contributo concreto in un momento come questo.

La sua scelta: colori scuri e logo in vista. Rigore e niente ruches che pure ama tanto.

Ho voluto che le divise fossero il più possibile atemporali: sobrie, eleganti, con qualche particolar­e che le rendesse uniche. Le ho volute blu, è un colore in armonia con il rosso, il bianco e il verde della nostra bandiera. E poi per me il blu rappresent­a non solo il cielo, ma anche il mare che circonda la nostra penisola.

Un taglio netto con il passato, con le criticate divise rosso-verdi del 2016.

Lasciamo perdere i paragoni, non le ho volute studiare apposta. Perché poi si rischia di sbagliare. Ho insistito solo perché il budget a disposizio­ne della compagnia fosse investito in qualità. Anche per questo motivo le divise sono in un certo senso “minimal”, con lievi differenze tra quelle del personale di terra e di volo.

Pare che numerosi assistenti di volo si siano lamentati in passato per la vestibilit­à di alcuni capi.

In effetti bisogna seguire regole rigorose. Ad esempio la cinturina è cucita sulle gonne per rendere agevoli i movimenti. Ho dovuto poi tener conto di tessuti senza stagionali­tà che potessero essere usati dodici mesi l’anno, o nel cambio di clima dopo un volo interconti­nentale. Ho scelto il “fresco di lana”, è una fibra molto sottile che non trattiene il caldo in estate ed è molto confortevo­le in inverno. Ho invece rivisto gli abiti grembiule, li volevo più femminili e avvolgenti.

Nel film cult, Prova a prendermi, Leonardo Dicaprio è un pilota Panam contornato da bellissime hostess. Un tempo erano sex symbol con misure da modelle.

Le modelle sono modelle, appunto; nella realtà ogni donna ha un corpo diverso. Ho tenuto conto di proporzion­i e vestibilit­à per ogni silhouette.

Quando viaggia come veste la signora della moda italiana?

lo Stile che vola Per le divise Alitalia si è affidata ai grandi nomi della moda. Dalle sorelle Fontana in poi

Comoda con pantaloni di jersey, ma non posso rinunciare ai tacchi.

Lei crea abiti da red carpet. Eppure proprio le star si presentano al gate molto casual: chi in tuta, come Bella Hadid, chi addirittur­a in pigiama, come Kesha.

Non ci trovo niente di male, si vestono in modo pratico, non sono a una sfilata di moda.

Lei cosa si porta a bordo?

Un maglione di cachemire, ho sempre freddo in aereo.

Il primo volo della sua vita?

Da Roma, in visita a una zia, ho deciso di partire all’improvviso per Parigi con un’amica. Erano i primissimi anni ‘80. Un’esperienza emozionant­e.

Il prossimo?

Vorrei andare in Vietnam.

C’è chi non parte se prima non ha preso un tranquilla­nte. Confessi: ha mai avuto paura di volare?

In generale non sono una persona paurosa, neanche quando si tratta di volare.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? 1950-60 Sorelle Fontana197­2-73 Mila Schön1986 Renato Balestra19­73-75 Alberto Fabiani
1950-60 Sorelle Fontana197­2-73 Mila Schön1986 Renato Balestra19­73-75 Alberto Fabiani

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy