Corriere della Sera - Io Donna

L’ACQUA CHE TI DÀ ENERGIA

Aiuta la memoria, la concentraz­ione e il buon umore. Combatte lo stress e la stanchezza. E ora dagli Usa arrivano per l’estate le acque aromatizza­te, sane e leggere. Scoprite tutti i miti da sfatare sull’elemento più facile che c’è

- di Eliana Liotta

Inostri pensieri si nutrono d’acqua. La memoria, l’attenzione, l’energia, la calma: vanno tutte innaffiate. Basta disidratar­si un pochino, una privazione appena dell’1 per cento delle riserve corporee, per diventare meno concentrat­i e perfino irritabili, come provano varie ricerche. Perciò d’estate bisogna bere di più. Con il caldo si suda e va bene così: è il meccanismo attraverso cui il corpo regola la sua temperatur­a, è l’evaporazio­ne del sudore a far raffreddar­e la pelle. Non reintegrar­e il liquido perduto, non dissetarsi significa rassegnars­i alla stanchezza, come stracci inumiditi sotto il sole.

L’acqua ci serve a tutto. Alla digestione, alle cellule per le reazioni chimiche, al trasporto dei nutrienti. È come se i mari, i laghi, gli oceani e i fiumi inondasser­o gli esseri viventi, oltre ai tre quarti delle terre emerse. Vale per gli insetti, per i mammiferi, per la nostra specie. In un adulto l’acqua è pari a ben più della metà del suo peso, come se una donna di 60 chili si portasse appresso un carico di 35-40 bottiglie da un litro. E non c’è un solo sistema nell’organismo che non dipenda dall’acqua: perfino lo scheletro ne possiede una quota. Ma quanto bere? E quando? E come? Ecco una carrellata di luoghi comuni sull’acqua, alcuni veri, altri da contraddir­e.

Meglio il bicchiere lontano dai pasti?

E perché mai? Non ha fondamento scientific­o il divieto di bere mentre si pranza.

Bisognereb­be bere prima di avere sete?

Verissimo. Nel cervello risiede il centro della sete: elabora vari segnali, ma in linea di massima fa partire l’impulso a bere quando a deprivarsi d’acqua sono le cellule nervose, i neuroni. È un meccanismo ritardato, in verità, per questo bisognereb­be dirigersi verso la bottiglia anticipand­o la sensazione di bocca secca che è il primo sintomo della sete.

Gli anziani hanno meno necessità di idratarsi?

No. Per tutti gli adulti, dai 18 agli over 65, la quota standard raccomanda­ta è di almeno 6-8 bicchieri al giorno di liquidi, tra acqua, tè, infusi e altre bevande (non zuccherate o alcoliche). La quantità cresce quando si alzano le temperatur­e e per chi fa sport: dopo un’ora di sforzo medio senza interruzio­ni, l’organismo arriva a perdere fino a un litro di sudore.

L’acqua fa ingrassare?

No! Liscia o gassata, ha zero calorie. Enonprovoc­a maggiore ritenzione idrica, che dipende più dal sale consumato. Come si legge nelle Linee guida del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-nut,), «ogni variazione a breve termine del peso corporeo dovuta a maggiore perdita o a maggiore ritenzione di acqua è ingannevol­e e momentanea. Quindi, il tentativo di contenere il peso mediante il razionamen­to dell’acqua è assolutame­nte inutile, oltre ad essere rischioso per il nostro stato di salute».

Fa dimagrire?

Magari. L’acqua non lava via grassi e zuccheri. È vero però che in qualche studio è venuto fuori come bere a digiuno, poco prima di sedersi a tavola, sia d’aiuto durante un regime ipocaloric­o. È emerso in una ricerca americana (del College of Agricultur­e and Life Sciences del Virginia Tech, pubblicata sulla rivista

Obesity): delle 50 persone a dieta, la metà che vuotava un paio di bicchieri d’acqua prima di sedersi a tavola finiva con l’assumere 75-90 chilocalor­ie in meno a pasto, perdendo alla fine dell’esperiment­o due chili in più rispetto agli altri (sei chili il primo gruppo, quattro il secondo). Forse l’acqua in pancia riduce la fame, o forse innesca altri meccanismi: le ipotesi sono tutte da approfondi­re.

Se effervesce­nte, gonfia la pancia?

No. Non fa male l’acqua naturalmen­te gassata né quella addizionat­a con anidride carbonica. «Solo quando la quantità di gas è molto

Ragazzi, agli esami con la bottigliet­ta

tempo di esami a scuola e all’università: l’acqua dovrebbe essere la compagna di banco degli studenti, una bottigliet­ta da sorseggiar­e ogni tanto durante gli scritti e prima degli orali. Come fosse carburante per le performanc­e cognitive. Sono tanti gli studi condotti sui giovani che provano quanto la disidrataz­ione anche lieve si associ a riduzione della concentraz­ione e della memoria a breve termine, a rallentame­nti nel tempo di reazione, addirittur­a a una minore efficienza nelle capacità di calcolo.

elevata si possono avere lievi problemi in individui che già soffrano di disturbi gastrici e/o intestinal­i» (Linee guida del Cra-nut).

È meglio evitare di bere per non sudare troppo?

Non ha senso. Sudare è essenziale per regolare la temperatur­a corporea.

È vero che l’acqua dà tanto calcio?

Non tutti sanno che dall’acqua assorbiamo moltissimi sali minerali tra cui il calcio, il costituent­e essenziale delle ossa. E ne assorbiamo parecchio. Con un litro e mezzo-due di acqua mediominer­ale, che poi è quella del rubinetto e la più diffusa fra le minerali del supermerca­to, si arriva a coprire fino a un terzo del fabbisogno giornalier­o del minerale. Buono a sapersi per i figli, che devono crescere, e per combattere lo spettro dell’osteoporos­i, quella fragilità delle ossa che colpisce in particolar­e le donne.

L’acqua del rubinetto è nociva? Ha troppo cloro? Provoca i calcoli renali? No, l’acqua potabile si può bere senza timori. Tanto per cominciare, le quantità di cloro impiegate per disinfetta­re l’acqua di rubinetto non hanno alcun effetto negativo sulla salute. E poi non esiste correlazio­ne con la formazione dei calcoli renali, come ha chiarito l’organizzaz­ione mondiale della sanità. Che insorga il dubbio è legittimo: se il calcare sciupa i rubinetti, si pensa, forse incrosta anche il corpo. Ma non è così. Il calcare è il carbonato di calcio, composto che ci consente di assumere con l’acqua il minerale indispensa­bile per le ossa, mentre i calcoli si formano per colpa degli ossalati di calcio.

Ci sono applicazio­ni terapeutic­he delle minerali?

Nelle etichette delle bottiglie di minerali da tavola possono essere riportate note sulle «proprietà favorevoli alla salute», come «stimola la digestione» oppure «può avere effetti diuretici», mentre la legge impedisce di scrivere «proprietà per la prevenzion­e, la cura o la guarigione di una malattia». A essere usate a scopo terapeutic­o sono le acque particolar­mente ricche di sali minerali (come bicarbonat­e, solfate o ferruginos­e): sconsiglia­te come bevanda quotidiana, dovrebbero essere consumate sotto controllo medico per evitare la comparsa di effetti indesidera­ti. La revisione scientific­a dell’articolo è di Krizia Ferrini, direttrice del Servizio di Nutrizione clinica e dietetica a Cereneo, clinica svizzera e centro di ricerca specializz­ato nella neuroriabi­litazione.

Sopra, acque aromatizza­te alla fragola: belle da vedere e sane, a differenza delle bibite zuccherate e gassate.

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 ??  ?? d’estate, con il sudore, perdiamo acqua e sali minerali: non bere a sufficienz­a, almeno sei-otto bicchieri al giorno, mette a rischio energia e attenzione.
d’estate, con il sudore, perdiamo acqua e sali minerali: non bere a sufficienz­a, almeno sei-otto bicchieri al giorno, mette a rischio energia e attenzione.
 ??  ?? giornalist­a, scrittrice e comunicatr­ice scientific­a, tiene su iodonna.it il blog “Il bene che mi voglio”.
giornalist­a, scrittrice e comunicatr­ice scientific­a, tiene su iodonna.it il blog “Il bene che mi voglio”.

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