Corriere della Sera - Io Donna
SIGNORE DI PALAZZO
Erika Stefani, 47 anni, veneta, è appena stata nominata ministro degli Affari regionali. Dopo gli studi in Giurisprudenza, ha esordito in una lista civica per poi passare alla Lega. È stata eletta in Senato nel 2013.
Aveva appena giurato nelle mani del presidente Mattarella, che già Eri
/ ka Stefani faceva parlare di sé. Le dichiarazioni della neo ministra degli Affari regionali hanno infatti innescato - una delle prime polemiche interne alla maggioranza giallo-verde. Stefani, senza troppi giri di parole, ha spiegato che il suo obiettivo è “realizzare l’autonomia del Veneto e della Lombardia”. Sennò, ha ammonito, anche questa volta senza perdersi in troppi giri di parole, “salterà il governo”. Sono affermazioni che hanno preoccupato non poco i gril- lini, che temono di venir fagocitati dai leghisti in un governo a “trazione nordista”. Nata a Valdagno, provincia di Vicenza, classe 1971, leghista al quadrato, avvocata, single, Stefani è una delle poche donne (sono cinque in tutto) di questo esecutivo. E sicuramente avrà pensato fosse meglio suscitare l’attenzione per quel proclama, piuttosto che a causa dell’appellativo con cui è stata soprannominata dai colleghi di palazzo Madama: Miss Senato. Un “titolo” che il maschilismo, sempre imperante in politica, ha riservato negli anni a diverse parlamentari (ci sono state anche le Miss Camera, ovviamente).
E così Stefani, per il solo fatto di essere una bella donna, finora era conosciuta ai più per quel premio assegnatole dai senatori. Il che non deve essere di certo consolante per chi, come lei, ha fatto una lunga gavetta. Ha debuttato in politica nel 1999, all’età di 28 anni, candidandosi in una lista civica per il consiglio comunale di Trissino (in provincia di Vicenza). Subito dopo ha incontrato sulla sua strada la Lega ed è stata una vera e propria folgorazione. Ha lavorato (duramente) sul territorio per anni e anni, finché nel 2013 è stata eletta a Palazzo Madama. E da allora è diventata solo Miss Senato.
Ora che è ministra potrà finalmente far vedere quello che vale.