Corriere della Sera - Io Donna

B-hive, l’arnia di design

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Roberto Pasi è laureato in filosofia, Gabriele Garavini è uno sviluppato­re informatic­o. Insieme hanno dato vita alla startup romagnola Beeing ( beeing.it) prendendo ispirazion­e dalla passione che Roberto ha ereditato dal nonno: quella per le api. «Partendo dalla mia esperienza» spiega Pasi «ci siamo chiesti come potevamo attraverso la tecnologia aiutare le api e innovare il settore dell’apicoltura». È loro il dispositiv­o per contrastar­e il fenomeno in aumento nelle nostre campagne del furto degli alveari: con un sensore e un'app, monitorano se l’arnia viene toccata e i suoi spostament­i. Ma la loro attenzione è rivolta soprattutt­o all’apicoltura urbana per la quale hanno ideato B-hive, un’arnia con la quale produrre il miele senza entrare in contatto con le api. «Volevamo creare un oggetto di design che fosse bello e adatto al contesto cittadino» dice Pasi. «Separando la zona in cui vivono le api da quella in cui hanno raccolto il miele, è possibile estrarlo e consumarlo direttamen­te in tavola». La prossima sfida? «Le api comunicano tra loro con suoni e vibrazioni: stiamo lavorando per dare agli apicoltori uno strumento capace di interpreta­re i segnali di allarme delle api e poter così intervenir­e immediatam­ente se la regina è morta o se lo sciame non è in perfetta salute».

 ??  ?? Da sinistra, Gabriele Garavini e Roberto Pasi con la loro arnia urbana. Accanto, un favo ricoperto di api. La cera delle celle è prodotta dalle api operaie, grazie a otto ghiandole situate al di sotto dell'addome.
Da sinistra, Gabriele Garavini e Roberto Pasi con la loro arnia urbana. Accanto, un favo ricoperto di api. La cera delle celle è prodotta dalle api operaie, grazie a otto ghiandole situate al di sotto dell'addome.

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