Corriere della Sera - Io Donna
la nonna aveva ragione
Leggende, tradizioni, buoni consigli: spesso fanno sorridere, ma in qualche caso coincidono con i I RISULTATI DELLA SCIENZA. Ve ne ricordiamo alcuni che vale la pena di seguire (e altri che è l’ora di dimenticare)
Come scrive Milan Kundera, «la stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa, mentre la saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda». Con spunti del genere si muovono le menti della ricerca, che per principio mette in discussione il gorgoglìo di luoghi comuni, e motti, e proverbi che infestano il pensiero ordinario. Dici qualcosa? Provala. Non importa che si senta ripetere un consiglio da secoli: perché abbia un sostegno scientifico va sperimentato. Ma gli studiosi sanno essere onesti. Se i risultati delle indagini coincidono con le credenze antiche lo ammettono: la nonna aveva ragione. Come nella favola, quando allertava Cappuccetto Rosso su bosco e lupi. Qui un piccolo divertissement: una sequela di detti rinverditi dalle ultime scoperte.
UNA CATTIVA NOTIZIA È UN COLPO AL CUORE
Se arriva una brutta notizia, il cervello invia ordini massicci sull’immissione in circolo di catecolamine, sostanze che aumentano la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Di crepacuore si può morire per davvero. Lo ha mostrato uno studio internazionale su 1.750 pazienti, pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il crepacuore, che è in termini scientifici la cardiomiopatia da stress o sindrome di Takotsubo, colpisce in nove casi su dieci le donne. Le loro coronarie entrano in spasmo più facilmente dopo uno shock emozionale come può essere un lutto.
NON SI SMETTE MAI DI IMPARARE
Vero. E non si dovrebbe mai smettere. Il cervello si adatta e si modifica ogni qualvolta impariamo una poesia, un esercizio, cambiando le connessioni tra i neuroni, gettando nuovi ponti tra le sue cellule nervose: la cosiddetta plasticità. Negli animali allevati in ambienti stimolanti, si sono trovate sinapsi più numerose che nei cervelli di quelli vissuti in gabbie standard.