Corriere della Sera - Io Donna

La memoria dei luoghi sopravvive al terremoto

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Sai, tutti mi chiedono: alle 3,36 di quel 24 agosto del 2016, cosa accadde di preciso nella tua casa di Poggio Vitellino, ad Amatrice? Stavo per chiedertel­o anche io.

Faccio la giornalist­a e conosco le regole: quello che tira e attira è la paura, è il fumo delle macerie, l’odore della morte… Però io questo libro per Neri Pozza - Amatrice non c’è più, ma c’è ancora - l’ho scritto per andare oltre. Perché il terremoto distrugge, spazza via… e tuttavia non riesce a lesionare niente di ciò che resta nel nostro cuore. La memoria è più forte di qualsiasi magnitudo.

Si udì qualcosa di simile ad un tuono prolungato, iniziò a tremare tutto, i pavimenti si aprirono: Elena Polidori, il marito Filippo Ceccarelli - entrambi firme di Repubblica - la figlia Francesca Romana e il bassotto Pepito, erano nel loro bellissimo casale in pietra del Seicento.

Siamo sopravviss­uti. Destino, miracolo, fai tu. La nostra casa, che quella notte comunque restò in piedi, sia pure ferita, sbilenca, venne poi giù il 30 ottobre successivo, con una scossa ancora più forte: ero al telefono con la signora che accudiva il giardino, lei urlava e io sentivo il rumore sordo delle pietre che crollavano… Però, ecco, ti dico: non è questo che voglio ricordare. Io ho voluto salvare in un libro tutta la mia memoria, il ricordo di un formidabil­e cratere tra quattro regioni - Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche - che, prima ancora d’essere sismico, è stato pieno di cultura, storia, tradizioni…

Continua.

Ora Amatrice è un tappeto di macerie alte un metro e mezzo, la gente vive in desolanti casette, le montagne paiono incombenti e meno amichevoli: ma io non dimentico la bellezza di certi pomeriggi, nella piazzetta dietro la Torre Civica, con i pastori che si trasformav­ano in poeti e, in versi, narravano storie d’amore e d’avventura…

Quando, in quell’alba tremenda, insieme ad altri cronisti giunsi ad Amatrice, il parroco ci disse: è tutto finito.

Per mesi, è stato anche il mio pensiero. Poi, un giorno, guardando nel mio cuore, ho ritrovato tutto e tutti…

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