Corriere della Sera - Io Donna

L’emergenza anoressia corre sul web

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come se fosse una gara. Una tragica competizio­ne tra chi dimostra di avere le gambe o le braccia più magre, il viso più emaciato, le ossa più sporgenti. E così accade che alla fine la pagina web si trasformi in una galleria dell’orrore dove giovani donne, ma anche adolescent­i e bambine, inseriscon­o foto o selfie per dimostrare alle altre di essere state brave perché sono riuscite a perdere velocement­e tanti chili, perché adesso sono davvero scheletric­he. Dopo i siti internet che i n neggia no a l l’a noressia, dopo le chat create su Whatsapp da ragazze che invitano amiche e conoscenti a non mangiare, o meglio a vomitare dopo aver ingerito anche un piccolo pezzetto di cibo, su Instagram e Facebook si è aperta una nuova, terribile sfida. Gli hashtag sono fin troppo espliciti: #thinspirat­hion, #bodycheck, #thighgap, #boneinspir­ation. È qui, in questi luoghi virtuali diventati purtroppo fin troppo reali, che una malattia si trasforma in un gioco. E la scelta delle immagini assume un significat­o sinistro, quasi perverso. Perché c’è chi indugia sui dettagli, chi mostra con soddisfazi­one il corpo ormai ridotto a uno stecco. Rilanciand­o messaggi davvero pericolosi.

È importante che siano i genitori, i professori, gli amici a occuparsi di queste persone aiutandole a comprender­e la gravità dei loro comportame­nti, il rischio che in alcuni casi si arrivi a soffrire di gravi patologie o addirittur­a a morire. Ma questo troppo spesso non basta. E allora sarebbe opportuno che - proprio come avviene nei casi di pedopornog­rafia - siano gli stessi gestori a bloccare i profili, mandando così un segnale forte.

Secondo le ultime stime del ministero della Salute, in Italia ci sono oltre tre milioni di persone che soffrono di disturbi alimentari. Il 96 per cento sono donne. Forse l’intervento non servirà a risolvere il problema. Ma certo sarà un aiuto concreto a chi combatte contro un problema che troppo spesso viene sottovalut­ato. E invece è una vera emergenza.

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